Autonomia differenziata, l’ennesima giravolta della sinistra con la complicità dei sindacati.

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Autonomia differenziata, l’ennesima giravolta della sinistra con la complicità dei sindacati.

Lun, 29/07/2024 - 14:05
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Crosio: «Non solo la raccolta firme smentisce i principi della riforma del titolo V°, voluta dal centrosinistra, ma lo spauracchio del Paese spaccato a metà è solo speculazione politica di chi non ha idee»

Sondrio, 29 luglio 2024

«Ma quale Italia divisa a metà: è solo una bufala di chi non ha altri argomenti. E d’altra parte sarebbe difficile visto che il principio che sta alla base dell’autonomia differenziata è stato inserito nella nostra Costituzione con la riforma del titolo V° nel 2001 proprio da quella sinistra che ora grida allo scandalo».

All’indomani del primo fine settimana in cui, anche in provincia di Sondrio, si sono visti in strada i banchetti per la raccolta delle firme contro la riforma voluta dal Governo Meloni sull’autonomia differenziata è Jonny Crosio, esponente di spicco di Fratelli d’Italia in Valtellina e già parlamentare, ruolo nel quale è stato tra i più strenui sostenitori delle autonomie locali, a far sentire la propria voce, «in ossequio alla verità».

«La sinistra italiana non si smentisce e con la complicità dei sindacati prende in giro i valtellinesi che come gli altri italiani hanno votato il referendum che ha confermato la riforma Amato - sostiene Crosio - e che nel 2017, insieme a tutti i lombardi, si sono espressi chiaramente sull’autonomia. Ma, ancora più grave, racconta bugie». 

La più grave riguarda l’accusa di voler spaccare l’Italia a metà. «La riforma voluta dal Governo Meloni sull’autonomia differenziata, non fa altro che dar seguito a quanto previsto nel 2001 dalla sinistra - insiste Crosio -, introducendo una cornice di regole entro le quali sarà possibile dare attuazione al principio dell’autonomia differenziata. La legge, prima ancora che all’autonomia, mira a rendere effettivi i diritti in ogni parte del territorio nazionale superando i divari territoriali. Nessuna diseguaglianza, ma responsabilità e meritocrazia». 

Non è un caso che in questi anni diverse Regioni, ricorda ancora Crosio, abbiano fatto richiesta di maggiore autonomia, non soltanto Lombardia e Veneto saldamente guidate dal centrodestra, ma anche l’Emilia Romagna con il presidente dem (ora europarlamentare) Stefano Bonaccini. «Sbandierare lo spauracchio del Paese spaccato a metà a causa dell’autonomia è solo speculazione politica di una sinistra senza idee e sempre più allo sbando» incalza Crosio.

L’esponente di Fratelli d’Italia esprime poi seri dubbi sul fatto che il referendum che viene proposto in questi giorni, quello per cui si stanno raccogliendo le firme anche in Valtellina, venga ammesso dalla Corte Costituzionale, «poiché - spiega - la riforma è collegata alla legge di bilancio e come chiaramente recita l’art. 75 della Costituzione non può essere soggetta a referendum abrogativo».

«Se la sinistra vuole rimediare ai danni fatti al Paese e in modo particolare alla nostra provincia - conclude Crosio -, lasci perdere il referendum contro l’autonomia esi affretti a promuovere l’abrogazione della legge Delrio che ha provocato quel disastro così evidente ad amministratori e cittadini».

Jonny Crosio