Concorso poesia dialettale IX edizione: vince il dialetto di Albosaggia con la poesia di Paolo Piani “Perché mée abandunàac”
Una serata davvero unica ed emozionante quella di venerdì 10 dicembre, quando, i dialetti della Provincia di Sondrio e del Grigioni Italiano, si sono dati appuntamento a Sondalo (SO) per la premiazione finale e recita dei componimenti del concorso di poesia dialettale, organizzato dal Comune di Sondalo in collaborazione con il Centro Studi Storici Alta Valtellina, la Pro Grigioni Italiano e APT Sondalo, con il patrocinio della Provincia di Sondrio e il contributo dell’associazione Amici della Musica di Sondalo, BIM Sondrio, Parco Nazionale dello Stelvio - Ersaf, Ufficio cultura del Comune di Bormio e VIS Lovero.
Tante storie, racconti di vita e pensieri, tante voci, ognuna nel proprio dialetto di appartenenza, hanno reso speciale e toccante la cerimonia presentata da Gisella Schena, presidente della biblioteca di Sondalo e membro del Centro Studi Storici Alta Valtellina che ha accompagnato i poeti e gli ospiti sul palco, coordinando i vari momenti. Sono state ben 42 le poesie inedite (di cui 7 provenienti dalla Svizzera) presentate al concorso e valutate da un’autorevole giuria composta dalla presidente Ilia Tomè, Valentina Cardoni, Cristina Pedrana, Emanuele Mambretti, Marta Zecca, Nicoletta Noi-Togni e Franca Della Patrona, che hanno decretato i vincitori della IX edizione, assegnando i voti di giudizio di ogni singola poesia secondo i criteri di valutazione presenti nel bando: originalità del tema, riconoscibilità del tema, voce personale del poeta ed energia verbale, capacità di trasmettere emozioni attraverso l’uso originale di metafore e figure retoriche e la costruzione consapevole e curata del testo con una struttura unitaria riconoscibile.
Il Sindaco di Sondalo, Ilaria Peraldini, ha aperto la serata ringraziando tutti i fautori dell’iniziativa: “Sono molto felice e onorata di presenziare alla finale del concorso di poesia dialettale che, da sempre, ha lo scopo di valorizzare e promuovere tutte le memorie e le espressioni culturali delle nostre realtà e dei nostri paesi. In una società moderna e sempre più virtuale e tecnologica è importante continuare a investire nella cultura e non tralasciare gli aspetti più profondi e sinceri, legati alle tradizioni e alle origini; in particolar modo al nostro dialetto che rappresenta la voce più vera della gente di montagna”.
Luca Della Valle, Assessore alla Cultura, presente dalla prima edizione, ha sottolineato come: “Il concorso, nella sua semplicità, rappresenta un progetto straordinario, unico in tutta la Provincia e non solo, che vuole sancire l’inossidabile vitalità del dialetto che rimane la più grande eredità culturale del passato”.
Le vere protagoniste della serata sono state le poesie, alcune molto intime e delicate ed altre più simpatiche ed ironiche. A vincere la IX edizione del concorso è stato il divertente componimento, in dialetto di Albosaggia, Perché mée abandunàac, scritto da Paolo Piani, veterano del concorso. Oltre al Sindaco di Sondalo, a premiare il primo classificato, era presente anche il Sindaco di Albosaggia, Graziano Murada, giunto per fare una simpatica sorpresa all’autore di casa. Secondo posto per la vincitrice delle ultime due passate edizioni, Mara Oregioni, con la toccante poesia, nel dialetto di Verceia, Féman denènz de 'n pas, dedicata all’universo femminile e sull’ultimo gradino del podio un altro storico amico del concorso, Marino Spini, con la poesia Pais, nel dialetto di Tartano.
Durante la cerimonia sono state inoltre assegnate, dalla giuria, alcune menzioni speciali alle poesie ritenute meritevoli:
- I zocron d'na volta, di Antonietta Passarelli nel dialetto di Roveredo per “un ricordo emozionante e nostalgico degli zocron (scarponi invernali con la suola in legno che si adoperavano su tutto l’arco alpino) scritto in maniera autentica, che rispolvera aneddoti di un vissuto comune in ogni famiglia e ormai dimenticato”;
- Natal del disset di Giuseppe Rainolter nel dialetto di Bormio, che ha “interpretato liberamente un probabile fatto storico; l’autore ci fa capire che anche nelle situazioni più tragiche si possono costruire ponti di umanità, il tutto con un linguaggio semplice, ma che va dritto al cuore”;
- Amor de giuentù di Pasquale Di Cugno, nel dialetto di Grosio “per la delicatezza del ricordo di una delusione amorosa, espressa in versi curati”.
La serata è stata anche l’occasione per celebrare il settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta Dante Alighieri, tra i primi a scrivere in lingua “volgare”, con la lettura della poesia La prima cansun de l'inferen, dedicata al primo cantico de La Divina Commedia, presentata al concorso da Marco Maffezzini, nel dialetto di Talamona e che gli organizzatori e la giuria hanno fortemente voluto premiare perché “l’autore, con una scelta assai coraggiosa, si è cimentato in una prova da far tremar le vene e i polsi”.
Al termine della serata è stato annunciato che, a breve, ci sarà l’apertura della nuova edizione del concorso, diventato un appuntamento classico del panorama culturale delle nostre valli e che si appresta, dunque, a celebrare il decennale di attività.
Tutte le poesie saranno visibili e scaricabili del sito internet del Centro Studi Storici Alta Valtellina: http://www.cssav.cmav.so.it/
Le immagini della serata finale saranno pubblicate sulle pagine social: Sondalo_tourism
APT Sondalo
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