DALLA SCUOLA ALBERGHIERA DI BORMIO ALL'IMPRENDITORIA NELLA RISTORAZIONE

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DALLA SCUOLA ALBERGHIERA DI BORMIO ALL'IMPRENDITORIA NELLA RISTORAZIONE

Dom, 18/12/2022 - 18:16
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Un ottimo percorso di studi, esperienze nel mondo, gavetta e tanta tanta passione

All’ingresso ti accoglie una storica foto del 1903 in formato gigante: ritrae la bisnonna con alcuni avventori e lavoranti all’esterno del ristorante S. Carlo, che dal 1843 tiene aperte le sue sale e la sua cucina nello stesso luogo e nello stesso imponente edificio. Un fabbricato di un certo pregio, che dall’esterno non rende l’idea della storia che si nasconde fra le sue mura e che gli attuali responsabili e proprietari, la famiglia Redaelli con Carlo e Giovanna in prima linea, si stanno impegnando a valorizzare supportati da uno staff dotato di professionalità e quel pizzico di carisma che fa sentire il cliente a casa sua.

Se la leggenda vuole che la massa di giovani moderni siano quasi tutti sfaccendati, Carlo e Giovanna sono una piacevole smentita e non bastano le radici famigliari a spiegarne l’impegno: qui, infatti, si intuisce la vera passione che smuove le montagne e che fa investire in un’idea con la consapevolezza, ma anche la responsabilità, di far parte di un territorio che può offrire tanto e che sa unire sapientemente la storia con la modernità.

Carlo ha frequentato l’Istituto Alberghiero di Bormio “D. Zappa”, anni di studio proficuo che già da soli sconfessano la vox populi che vuole tale scuola come l’ultima spiaggia per gli studenti meno portati. Con il diploma in tasca si iscrive all’università e nel frattempo, per mantenersi, fa animazione estiva con il gruppo Animando di Bormio. Quindi, esperienze all’estero in America e in Svezia, per poi approdare in mezzo ai vigneti di casa con l’idea di modernizzare il ristorante di famiglia. Insieme alla sorella Giovanna, la locanda di un tempo si trasforma e si propone come una tappa irrinunciabile nel circuito enogastronomico in cui la Valtellina si è inserita a pieno titolo, offrendo ai numerosi clienti buongustai e appassionati del settore delle proposte originali che si sposano perfettamente con l’idea di un turismo slow.

Non a caso, Carlo ha risistemato gli “involt” e le cantine della vecchia locanda ricavandone ambienti di sala o di esposizione: percorrendo gli antri e le volte costruite con la rozza pietra locale, si respira quasi la tradizione vinicola, anche perché siamo circondati da una notevole collezione di bottiglie. In una sala, inoltre, spicca il disegno del famoso pittore ed illustratore Giuseppe Novello, che aveva combattuto nel Btg. Alpini ed era amico di famiglia, nonché - all'occasione - buon degustatore dei piatti della trattoria.

Fra i progetti che i fratelli Redaelli hanno in cantiere, c’è anche la realizzazione di un percorso museale che, sotto i pavimenti del ristorante, può prendere forma in modo davvero insolito: durante i vari scavi, infatti, è stato scoperto un tunnel in uso al tempo della guerra, utilizzato come passaggio o forse anche come rifugio in caso di pericolo (tra l’altro, il fabbricato stesso venne occupato dai tedeschi).

Insomma, la scuola alberghiera di Bormio ha contribuito a dare l’indirizzo giusto a Carlo, che ci ha poi messo tanto del suo per inserirsi in un mercato non facile e che richiede grandissima professionalità. La dimostrazione che il connubio studio-passione-lavoro è un motore potente di crescita personale e imprenditoriale.

 

Anna

 

 

 

 

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