Sappiamo che le vittime della guerra in Ucraina sono tante e che non ne conosceremo mai il numero esatto, perché oltre ai soldati e ai civili che cadono direttamente sotto i proiettili, le esplosioni e i crolli degli edifici dobbiamo includere anche coloro che muoiono perché non possono più curarsi.
Fra i profughi ospiti della nostra valle ci sono persone che son dovute fuggire perché non hanno più una casa in cui vivere, ma anche perché sono state private di un ospedale dove curarsi e dei farmaci indispensabili per la loro sopravvivenza.
Fin dall’inizio dell’esodo Univale, fedele al suo compito istituzionale di aiuto ai pazienti oncologici, ha reso disponibile Casa Fabrizio, per accogliere rifugiati affetti da problemi di salute di questo tipo: attualmente i nuclei familiari che ospita e dei quali si prende cura sono due.
L’Associazione ha condiviso questo impegno con i propri volontari, che si sono dimostrati sensibili e generosi, ma soprattutto ha potuto contare sul determinante sostegno che Pro Valtellina ha messo a sua disposizione.
Purtroppo non possiamo prevedere quanto dureranno le ostilità ma, nel contempo, dobbiamo essere certi di poter mantenere in vita questo progetto di assistenza, che abbiamo denominato “Girasole”: l’aiuto accordatoci risulta quindi essenziale al fine di garantirne la continuità per tutto il tempo che si renderà necessario.
Siamo grati a Pro Valtellina perché in questa, come in moltissime altre occasioni, ha subito compreso l’importanza dell’iniziativa e ha saputo rispondere con prontezza alle concrete necessità di chi è fuggito portando con sé soltanto la propria malattia.

Sondrio, 15 luglio 2022

IL PRESIDENTE
Dott.ssa Mariapia Pasini