Uncem Lombardia-Ieri a Milano l'assemblea Uncem Nord Itali

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Uncem Lombardia-Ieri a Milano l'assemblea Uncem Nord Itali

Mar, 18/02/2025 - 19:14
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Strategie e politiche sostenibili per la montagna: le sue risorse e i suoi talenti per dare vita a nuove forme di progresso

Sindaci, presidenti di enti montani e delegati provenienti da diverse regioni italiane si sono riuniti ieri a Milano, nella prestigiosa sede del Belvedere "Silvio Berlusconi", al trentanovesimo piano di Palazzo Lombardia, per l'Assemblea nazionale Uncem Nord Italia, seconda tappa del percorso assembleare che l'Unione nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane ha suddiviso in tre date, allo scopo di meglio approfondire le tematiche della montagna italiana tra nord, centro e sud. A portare i saluti della Regione Lombardia è stato il governatore Attilio Fontana, compiaciuto della scelta della sede, il quale ha rimarcato l'attenzione dell'ente. «Il nostro interesse nei confronti delle aree montane e dei piccoli Comuni si rinnova ogni giorno nell'ascolto delle istanze di questi territori e nella ricerca di soluzioni ottimali. Provvedimenti non fine a sé stessi ma quale sostegno allo sviluppo in una fase di grande cambiamento che queste aree, più di altre, sono chiamate a gestire. Proprio oggi - ha proseguito il presidente Fontana - abbiamo deliberato un contributo di 11 milioni di euro alle 23 Comunità montane della Lombardia, enti che riteniamo strategici per la promozione di politiche mirate a tutela della montagna». Dall'ambito regionale si è quindi passati a quello nazionale con il messaggio inviato all'assemblea dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli. «La montagna - le sue parole - è tornata ad occupare quello spazio che merita nel dialogo e nella discussione della politica nazionale, e questo anche grazie al contributo di Uncem. Dopo aver acceso questo faro, ora è fondamentale continuare ad alimentarlo. È la grande sfida che deve accomunare tutti coloro che hanno a cuore le nostre amate montagne e nondimeno i montanari, veri custodi di tutto ciò che la montagna rappresenta». Nel suo messaggio, il ministro Calderoli ha ricordato il disegno di legge Montagna, che dopo il via libera del Senato prosegue il suo iter parlamentare alla Camera, e la riforma del Testo Unico degli Enti locali, che è all'orizzonte.

L'assemblea è entrata nel vivo con la relazione del presidente di Uncem Lombardia Tiziano Maffezzini che, nella sua disamina sul presente e sul futuro delle aree montane, ha analizzato temi diversi, ma tutti correlati, che coinvolgono Alpi e Appennini, nord, centro e sud Italia, che hanno tradizioni diverse ma difficoltà comuni. «Uncem è il collante - ha detto -: il nostro compito è quello di intercettare i bisogni e di provare a offrire risposte alla fragilità dei territori, alla complessità dei rapporti, alle economie talvolta deboli e alle comunità oggi in crisi». Dal riordino degli Enti locali all'autonomia differenziata, il presidente Maffezzini ha auspicato una differenziazione delle funzioni e la promozione di modelli di funzioni associate, in grado di garantire efficienza ed efficacia alla macchina amministrativa. Ha toccato i grandi temi di cui si dibatte: la fiscalità differenziata, perché fare impresa in montagna costa di più; il superamento del digital divide, per garantire i servizi di base ai cittadini, ovvero scuole, trasporti e sanità; le nuove professioni e le prospettive per i giovani, l'incentivo per rimanere; la denatalità e lo spopolamento, che erodono il tessuto sociale; i mutamenti climatici, che richiedono un ripensamento dei modelli turistici. E ancora le imminenti Olimpiadi Milano Cortina 2026 e la relazione con le città in un'ottica di marketing territoriale. «La politica da sola non basta - ha concluso il presidente Maffezzini - serve l'impegno degli amministratori pubblici e delle comunità, perché conoscere il proprio territorio significa viverlo, senza rimanere incastrati nelle sue dinamiche, e immaginare un futuro, facendo leva su reti e relazioni, superando inerzia e diffidenza. Coniugando crescita economica e coesione sociale, ricchezza e mutualità, per dare vita a nuove forme di progresso partendo dalle nostre risorse e dai nostri talenti».

I successivi, apprezzati interventi degli assessori regionali Alessandro Beduschi e Simona Tironi, rispettivamente su agricoltura e foreste e su formazione, lavoro e istruzione, hanno focalizzato l'attenzione sulle politiche di Regione Lombardia, che si traducono in progetti e in investimenti per risolvere le criticità, rafforzare le potenzialità e creare nuove opportunità. Dal dissesto idrogeologico ai costi di un'agricoltura eroica, dal dimensionamento scolastico alla formazione di nuovi e più ricercati profili professionali.

Il focus sulle imprese, voci protagoniste dello sviluppo, contraltare indispensabile delle azioni pubbliche per la montagna, ha visto al tavolo FiberCop, con Angela Gargani, National & Local Public Affairs Director, Tim, con Francesca D'Ottavio, Head of Trade Associations Relations & Local Institutional Affairs, Poste Italiane, con Luigi Antonio Madeo, responsabile Rapporti con le istituzioni Centrali e Locali, e Le Village delle Alpi by Crédit Agricole Italia, con il sindaco Elena Plos.

Dal tavolo è quindi risuonata la voce dei territori con i rappresentanti delle delegazioni di Uncem territoriali e nazionale. A entrare nel merito delle singole situazioni, elogiando il modello Lombardia, per la vicinanza fattiva dell'ente regionale alla montagna, sono stati il presidente di Uncem Piemonte Roberto Colombero, i vicepresidenti di Uncem Alberto Mazzoleni e Massimo Ottelli, i presidenti di Uncem Lazio, Achille Bellucci, e Calabria, Vincenzo Mazzei, con il presidente della Commissione speciale di Regione Lombardia per la Valorizzazione e la tutela dei territori montani e di confine Giacomo Zamperini.

Acqua ed energia, risorse, opportunità e giuste rivendicazioni di una montagna fiera che reclama i propri diritti non sovvenzioni, sono i temi trattati dall'assessore regionale a Enti locali, Montagna e Risorse energetiche Massimo Sertori. «Come Regione Lombardia, in particolare il mio assessorato - ha affermato -, siamo impegnati in molte battaglie, affinché le risorse restino sui territori dove vengono generate, come ad esempio l’idroelettrico e la filiera bosco-legno».

Nelle sue conclusioni, il presidente Uncem Marco Bussone ha reso merito alla Regione Lombardia, che dieci anni fa, mentre altre regioni le azzeravano, ha mantenuto e potenziato le Comunità Montane, un modello di impegno istituzionale che oggi permette di governare processi complessi di sviluppo per tutto l’arco alpino. «La montagna - ha proseguito -, che ha costruito unità e coesione, che ha storicamente superato confini e vinto municipalismi, oggi ha bisogno di generare nuove opportunità e Regioni e Ministeri devono favorirle. Non basta qualche contributo o finanza derivata, consentita dal centro alle autonomie, serve vera Autonomia fiscale e generativa». La montagna sostenuta da Uncem non è un parco giochi né un luogo di svago e di mero turismo, ma è propulsiva, una comunità che unisce tempo, fatica, valori e storie. E, soprattutto, guarda all'Europa. «Il Green new deal che vogliamo - ha detto il presidente Bussone - non presuppone vincoli ma opportunità in grado di esaltare i territori montani: una Agenda europea per le zone montane, come esiste l’Agenda Urbana. Costruiamo questo percorso, come l’articolo 174 del Trattato di Lisbona scrive. Se le Alpi sono regione unica al centro dell’Europa, si guidi un processo europeo nel quale le comunità della montagna sono generatrici di un nuovo patto comunitario».

Emanuela Zecca

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