MESSA IN SICUREZZA DELLA SALITA DEL MORTIROLO. ALCUNI CHIARIMENTI DA PARTE DEL SINDACO DI MAZZO
Mazzo Valtellina, 20.12.24
Ci corre l’obbligo di fare chiarezza sulla questione “Messa in sicurezza della classica Salita ciclistica al Mortirolo”.
Apprezziamo la solidarietà e vicinanza del Comune di Bormio per voce dell’Assessore Antonioli, disponibile a fare sistema col Comune di Mazzo e sviluppare iniziative congiunte per lo sviluppo del turismo.
Da tempo solleviamo la problematica di sicurezza sulla scalata ciclistica al Mortirolo dovuta al combinato disposto di percorrenza su sede stradale con larghezza ridotta, fondo degradato e deformato, forti pendenze, uso promiscuo.
Teniamo molto alla fruizione da parte degli oltre 22000 ciclisti che in media si cimentano ogni stagione sulla salita “dannata”. Ma altrettanto teniamo molto alla tutela della loro incolumità. Ora è normale che la ventilata misura di divieto di transito alle bici sollevi clamore e sconcerto nel mondo ciclistico.
Fortunatamente finora non si sono verificati gravi incidenti, tuttavia stante i numeri le probabilità che accadano sono elevate, in tal caso il clamore e sconcerto tra i ciclisti di tutto il mondo sarebbe devastante, una sconfitta per tutti noi che a vari livelli vogliamo promuovere il cicloturismo.
I numeri del turismo estivo dei bikers hanno superato quelli del turismo invernale? Ebbene mettiamo in campo tutte le strategie per favorirne ulteriormente la crescita, ma nel contempo confrontiamoci per trovare soluzioni alle correlate crescenti situazioni di rischio.
Ascoltiamo le voci dei diretti interessati, delle riviste e del giornalismo di settore che raccoglie il sentiment e gli umori del mondo ciclistico, concordiamo con loro le azioni di miglioramento.
Non accettiamo che la nostra presa di posizione sia etichettata come provocazione o peggio ricatto, semplicemente il sindaco ha il dovere di tutelare l’incolumità pubblica e la sicurezza della viabilità di competenza comunale, provvedendo a risolvere situazioni di rischio, pena essere perseguito in sede civile e penale; ne consegue che deve agire in autotutela.
A chi ritiene che la salita Mazzo -Mortirolo vada bene così, non debba essere compromesso il suo fascino stravolgendo il tracciato creando un’autostrada e debbano essere introdotte limitazioni ai veicoli, rispondiamo:
- il fascino sarà mantenuto solo se la strada sarà messa in sicurezza, andrebbe in frantumi qualora i ciclisti ne percepissero i rischi a seguito di sinistri più o meno gravi;
- si tratta di allargare la sede stradale quanto basta per mantenere la distanza laterale di sicurezza in fase di sorpasso e scambio tra veicoli e ciclisti di almeno 1,5 metri per gran parte del tracciato;
- la strada è larga da m 3,00 a 3,50 in media m 3,20: serve stendere una striscia d’asfalto (binder) sulla banchina per aumentare la larghezza a m 3,80-4,00 prima di riasfaltare l’intera sezione (ben lungi dal creare un’autostrada), teniamo presente che il tratto Anas Biorca-Mortirolo è largo minimo m 4,00; in tal modo il ciclista sotto sforzo in salita non rischierà al sopraggiungere di un veicolo alle spalle e in discesa eviterà la collisione o caduta per scansarlo;
- il tracciato e le pendenze restano invariati;
- la percorrenza in discesa con bici da corsa può essere consentita solo se il fondo stradale è in buone condizioni: asperità e buche possono essere fatali data la velocità;
- la strada deve essere fruibile da veicoli e soprattutto mezzi agricoli dei proprietari di maggenghi, baite, malga e rifugio comunale senza limitazioni;
- il passaggio alla gestione Anas degli ultimi 4 km della salita connessi con la tratta Grosio-Biorca ha determinato una notevole riduzione del traffico veicolare, si possono introdurre restrizioni al traffico intervallivo da Mazzo, ma non si eliminano i rischi derivanti dalla ridotta larghezza e dal fondo deteriorato.
L’attenzione alla sicurezza dei ciclisti è da sempre nell’agenda dell’amministrazione del Comune di Mazzo di Valtellina che già segnala con appositi cartelli di pericolo sulla strada provinciale nel tratto urbano perché si mantenga la distanza laterale di sicurezza di almeno 1,5 metri nel sorpasso di ciclisti. Di fatto ha anticipato l’obbligo della legge 25 novembre 2024, n. 177 art. 15 lettera h) entrata in vigore il 14.12.24 che sostituisce l'articolo 148, comma 9-bis del Nuovo Codice della Strada:
“Il sorpasso dei velocipedi da parte dei veicoli a motore deve essere effettuato con adeguato distanziamento laterale in funzione della velocità rispettiva e dell'ingombro del veicolo a motore, per tener conto della ridotta stabilità dei velocipedi, mantenendo, ove le condizioni della strada lo consentano, la distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri”.
La finalità del progetto commissionato nel 2018 è proprio quello di adeguare la larghezza della sede stradale asfaltata per una pacifica, agevole e sicura fruizione di veicoli e ciclisti.
In definitiva invitiamo al confronto tutti i livelli istituzionali al fine di trovare soluzioni e risorse per l’indifferibile adeguamento del tratto della salita di competenza comunale, la fama internazionale della classica salita ciclistica al Mortirolo lo merita pienamente.
Apprezziamo molto e condividiamo l’esortazione di Beppe Conti su Rai Sport:
“Il Mortirolo deve essere dei ciclisti, certamente lo Stato, la Regione, la Provincia devono intervenire in chiave non solo Giro d’Italia, non solo in competizioni ma per andare ad allenarsi e scalare questa montagna che è diventata Cima Pantani, non puoi farla diventare Cima Pantani e poi chiuderla, bisogna cercare di fare qualcosa, le istituzioni devono farsene carico”.
Il sindaco
Franco Matteo Saligari
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