A Bormio gli "Sport Manager" si raccontano
Sport Manager: un inglesismo per definire una figura che è molto più che un tecnico allenatore, è un vero e proprio “direttore dei lavori” in ambito sportivo e l’Alta Valle ha la fortuna di poter disporre di alcuni fra i grandi protagonisti che si sono adoperati, e tuttora si adoperano in modo eccellente per valorizzare la propria disciplina, a partire dal compianto Oreste Peccedi, indimenticabile esponente dello sci d’oro della Valanga Azzurra nonché inventore della pista Stelvio.
Nella serata di mercoledì 31 ottobre 2024 a Bormio, il convegno tenutosi nella sala della Banca Popolare di Sondrio ha messo in luce alcuni aspetti legati a un grande evento come le Olimpiadi, e lo ha fatto per bocca di tre “sport manager” come Omar Galli, Davide Canclini, Michele Antonioli e di giovani atleti come Roberta Melesi (sci alpino), Tommy Sala (sci alpino), Katia Mascherona (scialpinismo), Pietro Marinelli (short track) e Martina Valcepina (short track). Il tavolo dei relatori, poi, era impreziosito anche dalla presenza di un grande sciatore della Valanga Azzurra come Stefano Anzi, primo italiano vincitore di una gara di discesa in Coppa del Mondo.
A coordinare l’incontro il giornalista sportivo Andrea Monti, direttore della comunicazione Milano Cortina, al tavolo insieme a Sergio Schena componente del CDA della Fondazione.
«La candidatura e l’assegnazione delle Olimpiadi – ha esordito Monti – sono frutto di una scelta consapevole e non di improvvisazione. Mancano ormai 464 giorni alla cerimonia di apertura del 6 febbraio 2025, che sarà vista da 2 miliardi di persone in tutto il mondo! Abbiamo un territorio di 22mila chilometri quadrati che sarà protagonista dell’evento e noi, tutti insieme come una squadra, vorremmo mettere in scena qualcosa di straordinario per il nostro territorio e “regalarlo” al mondo».
L’esperienza degli sport manager, a tale proposito, diventa un tassello indispensabile nella costruzione dell’evento, un tassello fondato sulle qualità che il sindaco Silvia Cavazzi ha sintetizzato con «le quattro P: passione, professionalità, pazienza e preparazione» e che sono focalizzate, in particolare, «a mettere l’atleta al centro di tutto, in quella che à la gara di una vita». Lo afferma Omar Galli, e lo ribadisce Davide Canclini: «Ciò che ci spinge nel nostro lavoro è regalare qualcosa agli atleti, che sia uno spettacolo o il risultato della vita. Da parte di Skimo siamo felicissimi di poter cogliere questa opportunità olimpica, dove lo scialpinismo esordirà per la prima volta con due prove molto veloci, ma guardiamo già avanti e ci piacerebbe puntare in futuro all’inserimento di una gara endurance perché è la prova regina dello skimo». Michele Antonioli, a sua volta, è stato invitato dalla Fondazione Milano-Cortina a mettere a frutto la sua esperienza per “riportare” lo short track a Milano dove si svolgeranno le gare e dove questa disciplina è assente da 15 anni: «È una grossa sfida, non ci sono strutture dedicate e avremo solo due settimane di test prima dell’evento, oltretutto dovremo alternarci con il figure skating che ha esigenze diverse… la chiave di tutto sarà la preparazione. Mi piace concludere sottolineando che queste Olimpiadi permetteranno a tanti nostri giovani di vivere un sogno e farlo in casa propria è la massima aspirazione di tutti gli sportivi».
Particolarmente apprezzato l’intervento di Stefano Anzi, che ha condiviso con il pubblico le sensazioni, le emozioni e le difficoltà tecniche di una pista come la Stelvio, con le sue curve, gobbe, salti e le pendenze impossibili, a partire dall’uscita dal cancelletto «dove ti trovi davanti a un muro al 68% e dopo 15/20 secondi di gara sei già a 120/130 chilometri all’ora! Quando l’hanno costruita, io avevo già smesso di gareggiare da 10 anni e quando mi hanno chiesto di fare l’apripista avevo un bel po’ di timore reverenziale perché sulla Stelvio non ti puoi rilassare mai. Fontanalunga sembra innocua, ma ha la curva più difficile al mondo da impostare; la Carcentina è difficilissima e se sbagli non puoi rimediare».
Sergio Schena afferma che «le aspettative per queste Olimpiadi sono alte»; e allora, sogniamo anche noi in grande e facciamo in modo che il risveglio non sia di tutt’altra pasta.
Anna
da sinistra: Roberta Melesi, Tommy Sala, Pietro Marinelli, Katia Mascherona, Martina Valcepina
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