Presentazione Valgrosina trail
Quando natura selvaggia e cultura di un territorio si uniscono allo sport non può che nascere un connubio destinato a crescere: la Valgrosina Trail è pronta a scendere in campo per la sua terza edizione, riconfermando le carte in tavola che ne hanno caratterizzato il successo fino ad oggi: la bellezza degli ambienti incontaminati uniti ai passaggi in alcuni dei luoghi storici più affascinati di Grosio, cuore nevralgico della manifestazione.
La preistorica “Rupe Magna” con le sue incisioni rupestri e l’antico Castello Visconti Venosta sono certamente i fiori all’occhiello che affascineranno anche questa volta i concorrenti che sabato 3 agosto saranno pronti a darsi battaglia nelle tre prove in programma, ovvero 70 km, 38 km e 12 km.
Tre percorsi differenti, ma ognuno dei quali con partenza e arrivo nel centro storico della località valtellinese, dove all’interno del suggestivo giardino della Villa Venosta sarà allestito il villaggio gara, in cui non mancheranno eventi collaterali per coinvolgere tutti, dagli atleti agli accompagnatori, dai giovani alle famiglie, nessuno escluso.
Le luci dell’alba segneranno il via della manifestazione con la gara regina da 70 km: alle 5 del mattino gli ultra trailer inizieranno la loro ascesa fino al passo Vermulera, punto più alto del percorso con i suoi 2734 metri di quota. Da qui un continuo sali scendi porterà gli atleti a toccare alcuni scorci davvero suggestivi, come i laghetti di Tres e il Lago Venere, senza dimenticare la selvaggia Val di Sacco con il suo lago Sapelaccio. Solo dopo aver raggiunto l’alpeggio Biancandino inizierà la discesa finale verso il traguardo, con nelle gambe ben 5000 metri di dislivello.
Alle 7.30 saranno invece i corridori della 38 km a partire dal centro di Grosio, che inizieranno a prendere confidenza con i sentieri locali fin da subito con una ripida salita fino alla località di Pra del Poda, percorrendo lo stesso tracciato che un’ora più tardi affronteranno i protagonisti della prova più breve da 12km.
Ma da Pra del Proda il percorso medio continua a salire per poi proseguire con continui cambi di pendenza fino ad uno dei luoghi più affascinanti di questo tracciato, il laghetto delle Acque Sparse. Da qui le gambe saranno messe a dura prova per affrontare la vertiginosa picchiata finale fino al traguardo posto nel giardino di Villa Visconti Venosta.
La gara più breve sarà sicuramente la più tirata: 12 km con quasi 800 metri di dislivello tutti da spingere, dove i verticalisti si sentiranno sicuramente a loro agio sulle pendenze che portano al giro di boa a 1470 metri per poi riscendere verso l’arrivo.
Le condizioni di tutti e tre i tracciati – visionati da poco di meno che il pluricampione di corsa in montagna Marco De Gasperi, per l’occasione nelle vesti di direttore gara – sono perfette.
“Reduci da due edizioni soddisfacenti, quest’anno siamo ancora più in fermento per migliorarci sotto ogni punto di vista – commenta il presidente dell’associazione Rupe Magna Piermartino Pini –il nostro obiettivo è quello di non smettere di imparare, per crescere anno dopo anno grazie anche al sostegno di tutti i nostri volontari e sponsor, tra cui BIM, A2A, Sada, Bresaole Pini, Harmann e il Comune di Grosio.”
E proprio nell’intento di crescere a tal punto da far diventare la Valgrosina una grande classica che il comitato organizzatore ha deciso di rendere tutti e tre i percorsi permanenti, così da rendere il confronto tra gli atleti ancora più avvincente: “La nostra gara – spiega Pini – è anche questo, misurarsi con sé stessi e contro gli altri, in un ambiente unico, ancora selvaggio e inesplorato. Un’esperienza, per tutti gli appassionati, che rimane nel cuore.” “La Valgrosina Trail è la promozione migliore che si possa fare di questo territorio – gli fa eco Marco De Gasperi – che non ha nulla da togliere a località più gettonate come Valle d’Aosta e Dolomiti.”
E non è certamente un caso se alcuni dei nomi di assoluto prestigioso nel panorama del trail running non hanno resistito al richiamo accettando la sfida: tra questi, lo svizzero Jules Henry Gabioud, già trionfatore nel Tor de Geants, Tor de Glaciers e PTL, contrapposto all’argentino Sergio Pereyra, vincitore fra le altre, della Patagonia Run e bronzo nella passata edizione. A livello femminile spicca il nome della basca Maite Maiora, quinta classificata all’UTMB nel 2023. Non da meno sarà la prova da 38 km, che vedrà protagonisti il britannico Harry Holmes, l’argentino Diego Simon, il greco Paradeisopulos e il nostro Lorenzo Beltrami, mentre nella gara in rosa i riflettori sono puntati sulla campionessa britannica Sara Willhoit. Nella 12km, invece, vedremo al via la bormina d’adozione Elisa Desco, già trionfatrice nel 2022 nella 70km.
Elisa Compagnoni
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