Gran finale per “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)” che torna, dopo l’estate, con tre appuntamenti nel mese di ottobre
Si avvia alla conclusione il progetto “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)” promossa dalla Cooperativa Nicolò Rusca ETS - Scuole Pio XII, grazie al contributo di Fondazione Cariplo.
Tre gli appuntamenti in calendario, il primo dei quali già questa settimana, giovedì 12 ottobre alle 17.30 nell’Aula Magna delle Scuole Pio XII in via Carducci, 12. Si tratta della conferenza “Essere educatori, ovvero: vivere intensamente il reale” di Francesco Fadigati rivolta ad insegnanti e genitori, le figure che più di tutti svolgono il compito più delicato e determinante che esista.
Fadigati, docente, scrittore e rettore del Centro scolastico “La Traccia” di Calcinate (Bg) era già stato ospite de “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)” in primavera con i due incontri del ciclo “La passione di educare”, rispettivamente “Una proposta al cuore dei nostri figli” ed “Essere educatori oggi: suscitare la libertà”.
Un’altra “vecchia conoscenza” che torna per il gran finale del progetto sarà il saggista e pedagogista Franco Nembrini, in Valle già nel dicembre 2022 quando - in occasione dell’inaugurazione della mostra “Io Pinocchio” - tenne un apprezzatissimo incontro dal titolo “Le avventure di Pinocchio. Rileggere Collodi e scoprire che parla della vita di tutti”. A febbraio di quest’anno, peraltro, fu sempre Nembrini ad aprire il ciclo in tre appuntamenti dal titolo “Incontrare dei maestri” rivolto a docenti, educatori e genitori con la propria lectio atta a delineare profilo e grandezza di don Luigi Giussani, fondatore della fraternità di Comunione e Liberazione.
Nembrini sarà a Sondrio in due date: lunedì 16 e venerdì 27 ottobre per dare una risposta a un quesito che, posto così, pare addirittura spiazzante: “Si può ancora dire ti voglio bene?”. Nei due incontri ci sarà spazio per la lettura e il commento dell’opera teatrale in sei quadri Miguel Mañara del drammaturgo lituano Oscar Milosz: fu proprio lui, nel 1912, a riprendere la storia del nobile spagnolo realmente esistito e vissuto nel Seicento, annoverato dalla Chiesa Cattolica tra i “venerabili”.
Don Miguel Mañara è un giovane nobile spagnolo, noto in tutta Siviglia per essere un grande seduttore. Ma è profondamente insoddisfatto. Incontrando una giovane donna, scopre cosa gli manca davvero: una sposa. Per Miguel inizia così una nuova vita, ma poco dopo le nozze sua moglie Girolama muore. L’esperienza del dolore costringe ancora una volta il giovane a guardare in fondo al suo cuore: deciderà di farsi frate e morirà in odore di santità.
Di sé, lui aveva ben altra idea, tanto da scrivere nel suo testamento: «Io, don Miguel Mañara, cenere e polvere, miserabile peccatore, per la maggior parte della mia vita ho offeso l’altissima maestà di Dio mio Padre, di cui confesso di essere creatura e schiavo. Ho servito Babilonia e il Diavolo suo principe con mille abomini, orgoglio, adulteri, bestemmie, scandali, brigantaggio. I miei peccati e le mie infamie sono senza numero e solo la grande saggezza di Dio li può nominare, la sua pazienza infinita sopportarli e la sua infinita misericordia perdonarli. Sul mio sepolcro si metta una pietra con questo epitaffio: Qui giacciono i resti del peggior uomo che ci fu al mondo. Pregate per lui».
Il primo appuntamento con la lettura e commento di Nembrini sarà alle 17,30 di lunedì 16 ottobre alla sala Martinelli della Camera di Commercio di Sondrio (via Piazzi). Il secondo, invece, venerdì 27 ottobre, sempre alle 17,30, ma in questo caso alla Sala Besta della Banca Popolare di Sondrio. L’ingresso è libero e l’invito a partecipare è rivolto a tutti.
Sara Baldini
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