AL VIA A LUGLIO "APERITIVO IN QUOTA” CON I FORMAGGI DOP VALTELLINA CASERA E BITTO
(Sondrio, 11 luglio 2023) Sapori, natura, borghi storici, tradizione e vedute mozzafiato fanno della Valtellina una meta ambita dai turisti 365 giorni l'anno, sulle piste d'inverno e in vetta anche d'estate. Anche con la stagione calda il refrigerio e la magia degli alpeggi, tra casere e calecc', offrono infatti un'esperienza unica per appagare palato e mente, con nuove proposte che ora portano tutto il sapore della Valtellina in un bicchiere, per portarsi al ritorno un po' di montagna a casa.
E' questo lo spirito di "Aperitivo in Quota”, la nuova iniziativa del Consorzio Tutela formaggi Valtellina Casera e Bitto Dop che sposa i suoi formaggi a 3 cocktail inediti a base di ingredienti locali, come il Braulio, il Nebbiolo e le mele della Valtellina IGP da degustare in una selezione di rifugi e di locali "in quota”.
Quattordici i locali coinvolti, dove da venerdì 21 luglio fino a fine agosto, sarà possibile degustare lo speciale tagliere a base di formaggi DOP Valtellina Casera giovane e stagionato in purezza in abbinamento al "DRY APPLE” (un centrifugato di mela golden miscelato allo spumante), SPRITZOLO (rivisitazione dello spritz a base di vino Nebbiolo e una piccola dose di liquore agli agrumi) e STELVIO MILANO, composto dal Braulio il fresco e volitivo amaro alpino e dal classico bitter campari. I cocktail sono ideati da Pietro Pedrazzoli del Jom Bar di Trevisio (SO).
Il tour fa tappa in tanti luoghi magici della Valtellina: si va dalla più conosciuta Bormio, meta sciistica e termale, a Santa Caterina Valfurva, paradiso dei mountainbiker per la TransAlp e tappa obbligata dei motociclisti che percorrono il circuito dei passi, scendendo dallo Stelvio prima di affrontare il Gavia, fino ad Aprica, famosa per il suo anello. Poi Cima Piazzi, con la sua spettacolare veduta a 360 gradi, e Madesimo, patria di trail come il Vertical (23 luglio) con i suoi 3 km di salita (500m. di dislivello positivo) che portano al Rifugio Bertacchi (2.196 metri) e al Lago Emet. E ancora Chiesa di Valmalenco, Tresivio e Teglio, patria dei pizzoccheri della Valtellina, dove ha sede anche l'Accademia del Pizzocchero. Tutti gli host aderenti (in coda l'elenco), riconoscibili da apposita vetrofania, metteranno a disposizione dei visitatori il materiale informativo della campagna.
"Con questa iniziativa – afferma il presidente del CTCB, Marco Deghi – rafforziamo la sinergia tra prodotti di montagna e valle, territorio, sport e natura, per offrire ai turisti un'esperienza estiva sempre più integrata in una regione che quest'estate si appresta ad avere 7,4 milioni di arrivi e 22,3 milioni di presenze, con un incremento del 4% per entrambe le voci (fonte: Demoskopica). Un'occasione per scoprire il territorio e il lavoro insostituibile dei nostri produttori, durante i tre mesi in cui le mandrie sono condotta attraverso un percorso a tappe, e vanno spostandosi da quote intermedie a quote più elevate per poi ritornare a fine estate a valle. E per ampliare e diversificare le occasioni di consumo dei due formaggi, proponendoli in chiave più contemporanea. Ma il nostro obiettivo – conclude Deghi - è di lungo periodo: da qui ai prossimi anni vogliamo ragionare con una visione sempre più sistemica per promuovere congiuntamente, in vista delle prossime Olimpiadi, il territorio Valtellina, e i nostri prodotti”.
Prodotti unici da scoprire in vacanza e degustare nel tempo a casa. Non tutti sanno ad esempio che il Bitto DOP, re dei formaggi d'alpeggio estivo, è uno dei rarissimi formaggi a riuscire a stagionare fino a dieci anni (non a caso Bitu in celtico vuol dire perenne), assumendo un gusto che, da delicato e dolce, con tutti i sentori dell'alpeggio, diventa via via più intenso e piccante. Anche il suo colore giallo intenso è dovuto alla permanenza delle mucche da latte in alpeggio e la forte concentrazione di betacarotene presente nelle erbe. Un formaggio da meditazione, con una pasta friabile che può lasciare sentori di frutta secca, nocciola, noce, burro e fiori secchi e da gustare a temperatura ambiente.
Il Valtellina Casera è invece un formaggio di latteria, a pasta semicotta e semidura, che una volta era prodotto solo d'inverno, quando il bestiame scendeva a valle. Non a caso il suo nome deriva da "casera”, la cantina dove si producevano o conservavano i formaggi per la stagionatura. Oggi questo formaggio, realizzato esclusivamente con latte vaccino parzialmente scremato, oggi viene prodotto tutto l'anno ed è adatto da portare in tavola tutti i giorni, da degustare in purezza nella sua versione giovane (70 giorni) o stagionata (almeno 6 mesi), con un retrogusto di frutta secca mai amarognolo, perfetto in abbinamento con cocktail o con lo Sforzato della Valtellina.
Due prodotti, questi, che oltre a rappresentare un'eccellenza della produzione casearia della provincia di Sondrio, hanno un legame profondo con il territorio, che abbraccia più ambiti: dal sociale, dove i casari fungono da veri custodi del territorio, del paesaggio e della biodiversità alpina, fino a quello economico. Con un fatturato alla produzione di oltre 14 milioni di euro e un valore al consumo di 26,8 milioni di euro (+5,5% sul 2021), in cui a fare da traino è il Valtellina Casera (21,5 milioni, +9%), oggi le due Dop sono un traino per l'economia della valle, dando lavoro a 650 addetti.
Valentina Spaziani
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