FESTIVAL ALPINO A CELERINA
Le tradizioni sono quelle espressioni identitarie che ci consentono di rimanere legati a un territorio o a una realtà locale, piccola o grande che sia. Nel mondo odierno – globalizzato e ipertecnologico – la riscoperta delle usanze legate al passato rappresenta un’eco di ciò che eravamo e costituisce un vincolo speciale – sebbene remoto – con i nostri progenitori. Ecco perché ovunque si assiste alla valorizzazione di queste manifestazioni: non solo come mera proposta turistica per arricchire il calendario delle località di villeggiatura, ma soprattutto come manifestazione genuina delle nostre tradizioni.
In questo contesto si colloca anche la transumanza che si celebra in diverse vallate alpine nel periodo di settembre: il rientro del bestiame dopo la monticazione estiva avviene con una sfilata folcloristica a beneficio dei turisti, ricca di addobbi e di costumi tipici, con tutto il contorno pittoresco di strumenti contadini, carretti e bancarelle di prodotti artigianali.
A Celerina (Svizzera), ad esempio, la transumanza avviene con la sfilata di ben 400 mucche ornate di fiori, che fanno risuonare i loro campanacci nella vallata accompagnate da un corteo di bambini festosi, di pastori, di suonatori di “sampògn”. Tutto il paese partecipa alla sfilata: è un momento per ritrovarsi e per celebrare simbolicamente la fine dell’estate.
Non si tratta solo folclore: sono immagini che ci riportano a un passato di cui avvertiamo vagamente la nostalgia, un mondo perduto a cui ci siamo solo affacciati e di cui serbiamo pochi ricordi, magari raccontati dai nostri nonni. Un mondo in cui le comunità erano unite non da internet, ma dal ritmo cadenzato delle stagioni e dagli appuntamenti scanditi da queste.
Nelle immagini di Stefanino Pini la transumanza di Celerina celebrata il 21 settembre 2018
Anna
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