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“Mi raccomando: la festa delle Bormiadi è un’occasione in cui ci si deve divertire… Solo che quando si è in compagnia si tende a strafare, a bere troppo, a voler fare i gradassi. Tu prima di salire in macchina pensaci bene, stai attenta che chi guida non abbia bevuto troppo!”. Così dicevo ieri sera a mia figlia che stava per uscire.

E’ tornata questa mattina alle 5.45. Poco prima ha salutato i suoi amici e si sono divisi su due auto. L’altra è uscita di strada e Andreas Cusini, un ragazzo di 24 anni di Livigno, è morto.

La corsa gundersen è una di quelle idee che nascono nelle serate del gran consiglio delle Bormiadi quando il vino è finito (perchè se lo sono scolato tutto). Una sorta di tortura per chi è chiamato a correre suo malgrado, perchè “sorteggiato”; una specie di passerella per quelli che se ne stanno ad osservare; il preludio per continuare a far festa quando le Bormiadi stanno per imboccare la dirittura finale…

BORMIO – A volte bastano i numeri ad indicare il successo di un evento. Ma non sempre riescono a dare la misura di eventi che muovono interessi e passioni oltre i “numeri ufficiali”. Le Bormiadi sono un esempio emblematico di come, dentro ed attorno ad un evento, si possano muovere interi paesi…

Anche quest’anno mi son divertito a leggere, rileggere e commentare la scelta dei nomi che contraddistinguono le 31 squadre… Chissà quanti altri l’avran fatto, soprattutto chi non si è abituato, quasi assuefatto, al ritornello di quei nomi.
E’ bello stupirsi ogni volta ed ogni volta provare a cercare le ragioni che stanno dietro a quelle scelte.