CON IL PRESIDENTE BRUNO SAVARIS IL PUNTO SULLA PALLAVOLO PROVINCIALE
Bruno Savaris, presidente del Comitato pallavolistico Fipav di Sondrio, può ben dire di aver visto molta acqua passare sotto i ponti...
In effetti, sono al quarto mandato, nel 2024 faccio 16 anni di guida del Comitato provinciale e di cambiamenti ce ne sono stati! Basti pensare che sotto la mia presidenza le società sono passate da 17/18 a 25/26 nella sola Valtellina, e se contiamo anche quelle della provincia di Lecco (infatti, alcune società giocano con il Comitato di Sondrio per questioni di prossimità territoriale) arriviamo a 34/35; anche i tesserati sono aumentati dai 700/800 di venti anni fa ai 1500 attuali (e prima del covid avevamo superato i 2000). Alcune società si sono costituite ex novo e sono partiti progetti di ampio respiro come il Progetto Valtellina o il Volley 36.
A tale proposito, cosa ne pensi dei mugugni che serpeggiano sul reclutamento delle ragazze più forti per indirizzarle verso un’unica formazione d’élite che possa gareggiare a livello più alto?
Come Federazione non possiamo intervenire su questo campo, non c’è una normativa che imponga alle società come comportarsi e quindi ciascuna è libera di gestirsi come meglio crede. Oltretutto noi, come Comitato, abbiamo già un carico di lavoro molto gravoso perché al giorno d’oggi guidare una Federazione è come guidare un’azienda, con tutti gli adempimenti a cui dobbiamo sottostare e i contratti da firmare...
Come è andata la stagione appena conclusa?
Tenendo presente che è iniziata dopo due anni di pandemia in cui tutti hanno sofferto (ed io personalmente ne so qualcosa), posso dire che la voglia di giocare, soprattutto tra i giovani, è stata al massimo. I campionati quest’anno sono stati un po’ deficitari di squadre, effettivamente sono state poche quelle che hanno avuto il coraggio di partecipare e di giocare, ma ho visto con grossa soddisfazione che sia alle finali di Chiavenna, sia a quelle di Bormio le palestre erano esaurite sugli spalti: la gente ha tanta voglia di tornare alla normalità e adesso sta a noi di riuscire a portare avanti questa normalità senza ricadere negli errori del passato.
Oltre al Trofeo dei Territori che si è svolto a Bormio nel mese scorso, quali altri eventi ci sono in cantiere?
Di altre manifestazioni di rilievo per il momento non ce ne sono. Stiamo lavorando per portare qualche torneo all’Aprica, dove verranno in ritiro delle società che effettueranno dei tornei programmati. Una novità che partirà sicuramente dalla prossima stagione pallavolistica sarà lo snow volley che ci sarà proprio sulle piste dell’Aprica: abbiamo fatto le ispezioni con la commissione di Roma e verranno predisposti un paio di campi per i turisti, più un campo per un eventuale campionato che, se riusciremo, si potrebbe organizzare.
Per quanto riguarda il minivolley, cosa pensate di proporre?
È impensabile organizzare oggi dei concentramenti come negli anni pre-covid e come Comitato non vogliamo rischiare; oltretutto siamo molto lunghi con i tempi, perché l’attività era normalmente già iniziata a fine aprile. Ma rinunciare del tutto sarebbe stato brutto, così stiamo valutando di fare un’unica giornata agli inizi di giugno, prima della fine della scuole e prima dell’inizio delle vacanze, quando ormai tante famiglie partono.
In generale, il tesseramento come è andato in questo biennio segnato da chiusure e riaperture?
3 anni fa, come Comitato provinciale, avevamo 2100 tesserati circa; oggi se arriviamo a 1500 è già un successo. C’è stato un bell’aumento nel settore maschile, con il Cosio e il Sondrio che hanno lavorato molto bene sui giovani, ma soprattutto c'è stato un boom nel settore S3 dedicato ai giovanissimi. Invece, dall’under 16 in avanti siamo molto in difficoltà e i numeri calano drasticamente: c’è un decremento su cui pesa tanto anche la componente familiare, poiché in molte famiglie, che magari sono state toccate da vicino dall’esperienza covid, c’è ancora una forma di timore a lasciar andare i bambini liberamente come prima.
Si sorride almeno nel settore maschile…
Vero. La Sondrio Sportiva ha più di 50 bambini, Cosio addirittura ha partecipato a tutti i campionati maschili di under 15, 17, 19 e prima divisione. Sembra finalmente esserci un risveglio del maschile ed io ho combattuto con Milano e con Varese finché sono riuscito ad ottenere l’autorizzazione a far giocare le categorie giovanili maschili con il Comitato di Varese, altrimenti anche questa stagione saltava. Il nostro Comitato, invece, ha organizzato i campionati 3x3 e prima divisione. In proporzione, devo dire che il nostro è stato uno dei Comitati col maggiore incremento nel maschile rispetto a tutti gli altri, ma c’è ancora molto da lavorare…
A livello di organico (direttori di gara, refertisti, segnapunti, ecc..), come siamo messi in provincia di Sondrio?
Come allenatori non siamo messi male anzi, ne abbiamo più di 120; il problema è che di questi solo 1/3 è operativo sul campo e quindi sono sempre i soliti a impegnarsi in prima persona. Riguardo gli arbitri, devo dire che sono soddisfatto perché l’azione intrapresa con il Liceo sportivo di Sondrio negli ultimi anni ha dato buoni frutti permettendoci di aggiungere altri 7/8 nuovi arbitri; quest’anno anche il Liceo di Chiavenna ha attivato un’analoga iniziativa e dopo le lezioni che abbiamo tenuto a scuola ci sono state diverse adesioni al corso di arbitro associato e arbitro indoor. Tra l’altro, ricordo che noi di Sondrio siamo l’unico Comitato in tutta la Lombardia che riesce ancora ad utilizzare dei veri e propri direttori di gara a partire dalla categoria under 14, almeno parzialmente, laddove tutti gli altri Comitati devono invece ricorrere all’auto-arbitraggio non solo nell'under 12, 13 e 14, ma addirittura sino all’under 16!
Un bilancio in chiaroscuro, ma che lascia intravedere il grande lavoro svolto in questi anni dal gruppo alla guida del Comitato e pone un grande interrogativo su quella che sarà la successione per gli anni a venire.
Anna
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