LA PALLAVOLO BORMIESE GUARDA AVANTI. INTERVISTA A EMANUELE CANCLINI, CHE HA COORDINATO E SEGUITO I CAMP ESTIVI
2 settembre 2020
Emanuele Canclini detto Kenk, classe 1995, laureato in Scienze Motorie e da qualche anno in forza alla Pro Patria di Milano come tecnico delle squadre giovanili, è il classico esempio di bravo ragazzo che non scorda le origini da cui è partito e appena gli impegni glielo consentono lo si trova volentieri in mezzo alle ragazze della pallavolo US Bormiese, a fornire consigli e strategie per la loro crescita sportiva. Quest’estate, complice la riduzione di attività un po’ ovunque, ha fatto tappa fissa a Bormio per allenare e coordinare i vari gruppi pallavolistici in collaborazione con i rispettivi allenatori. Per circa un mese e mezzo Kenk ha girato pressoché tutti i gruppi, soffermandosi di più o di meno a seconda delle esigenze di ciascuno, dai piccoli del minivolley alle “signorine” del 2005/2006; da questo osservatorio privilegiato gli abbiamo chiesto qualche considerazione sulla preparazione estiva e sullo stato di salute della pallavolo bormiese.
Come avete organizzato l’attività estiva voi allenatori?
Approfittando della bella stagione abbiamo fatto molti allenamenti all’aperto, soprattutto con i più piccoli, alternando la palestra con attività diversificate per ogni gruppo. Ad esempio, il minivolley ha fatto più che altro multisport, con proposte molto varie e giocose, per i più grandicelli abbiamo alternato palestra e beach volley. Ogni gruppo aveva la sua “tabella”, a seconda dell’età e delle capacità.
Che risposta avete avuto?
Entusiastica! C’è stata un’adesione quasi totalitaria, segno che i 3 mesi di inattività sono stati pesanti e le ragazze non aspettavano altro che ritrovarsi a giocare insieme e infatti abbiamo avuto un tasso di presenza altissimo per ogni allenamento, da metà luglio sino alla fine di agosto per 2, 3 e a volte anche 4 sedute. Solo per il minivolley si sono iscritte quasi 30 bambine!
Qual è lo stato di preparazione delle ragazze, considerando il lungo periodo di inattività?
Molto buono, le abbiamo trovate toniche, pronte, ma alla loro età è facile recuperare in fretta. Ad ogni modo, durante il lockdown, noi allenatori abbiamo distribuito a tutti un programma di esercizi; niente di eccessivo, giusto per mantenere un minimo di tono muscolare, anche se poi ogni pallavolista si è regolata a modo suo e per tante la mancanza del gruppo ha azzerato gli stimoli all’allenamento.
Tu conosci bene l’ambiente della pallavolo Bormiese, sei cresciuto nel vivaio, hai continuato a giocare sino a pochi anni or sono e fai l’allenatore da circa 6 anni: quali cambiamenti hai notato e con che occhio vedi il futuro?
Trovo che la Bormiese ha avviato un percorso di crescita che ha portato a un cambio di mentalità positivo, noto che le bambine non si limitano a giocare a pallavolo perché gli piace, aspirano anche a qualcosa di più e si impegnano per arrivarci. Ad esempio, se si propone un allenamento in più alla settimana, tante di loro non si sottraggono, in molti casi è scontato fare 3 allenamenti o anche 4, mentre negli anni scorsi il numero classico di allenamenti era 2. Certo, la realtà bormiese è diversa da quella dove opero io, ma la pallavolo è uguale dappertutto ed è uguale a tutte le età. Se voglio proporre uno schema particolare lo posso fare sia con le bambine sia con gli adulti, quello che cambia è la velocità della palla, la forza impressa, i parametri fisici, il livello del gioco… ma lo schema resta valido, quello che si fa in campo è lo stesso dappertutto!
La realtà bormiese è molto viva e dinamica, lo si vede nelle partecipazioni ai vari tornei, nell’organizzazione di eventi e manifestazioni e anche nell’emergere di qualche giocatore/giocatrice al di fuori della Valtellina
Abbiamo diversi pallavolisti nostrani che militano nelle serie maggiori, ci vuole costanza, impegno ma – per arrivare a un certo livello – è necessario anche il requisito fisico. Ciò non toglie che la formazione iniziale sia importante e questo dimostra che nell’US Bormiese si lavora bene a livello tecnico giovanile, anche per instillare la vera passione per questo sport. Voglio poi sottolineare che ai nostri camp estivi si sono iscritte diverse pallavoliste provenienti da altre società, che si trovavano a Bormio per un periodo di vacanza; hanno avuto la possibilità di allenarsi con le coetanee e sono rimaste favorevolmente colpite dall’esperienza, che è stata uno scambio vicendevole di competenze per tutte le giocatrici. E come aiuto-allenatori abbiamo potuto contare sulla presenza di pallavoliste di serie A come Alice, Giulia e la bormina Eleonora Muscetti, cresciuta proprio nell’US Bormiese.
Il rapporto tra Bormiese e Pro Patria è ancora in essere?
Certo! Le due società si tengono costantemente in rapporto dal 2018, anche se quest’anno gli incontri sono stati quasi azzerati per il covid. Da parte della Pro Patria c’è la massima disponibilità a collaborare sia a livello tecnico, con gli allenatori, sia nel far fare esperienze alle ragazze. Da parte mia posso assicurare il massimo impegno per mantenere questo “filo diretto”.
Come tecnico della Pro Patria, dove sarai impegnato nella prossima stagione?
Seguirò una squadra di under 14 come primo allenatore e una di under 17 come secondo allenatore. Nel frattempo continuo a studiare e a tenermi aggiornato, che è fondamentale per ogni allenatore.
Anna
Foto: Matteo Schena
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