PALLAVOLO: IACOPO ILLINI SOTTO OSSERVAZIONE PER LA SELEZIONE REGIONALE

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PALLAVOLO: IACOPO ILLINI SOTTO OSSERVAZIONE PER LA SELEZIONE REGIONALE

Gio, 27/03/2025 - 17:33
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Il giovane schiacciatore di Valdidentro, cresciuto nell'US Bormiese e ora in forza al Cosio, è stato convocato al Centro Pavesi di Milano

Nelle scorse settimane il pallavolista Iacopo Illini (classe 2009) ha avuto la possibilità di partecipare a un raduno collegiale del cosiddetto “Club Italia allargato” presso il Centro Pavesi di Milano, accompagnato da Mattia Castellazzi, il tecnico bormino referente del settore maschile della Pallavolo Bormiese.

Uno stage che si è svolto sotto la guida di tecnici della selezione regionale e della nazionale U17 nell’ambito del progetto “Qualificazione Nazionale del Settore Giovanile Maschile”.

L’esperienza è stata sicuramente entusiasmante e stimolante per un giocatore come Iacopo, che ha la pallavolo nel sangue (il volley, infatti, è sempre stato un gioco di famiglia) ma soprattutto nel cuore, tanto che l’unica cosa che desiderava da piccolo era semplicemente giocare a pallavolo: “mi piaceva talmente tanto che non davo peso ad altri fattori, ad esempio entrare in campo o no, giocare con le bambine, la statura non altissima o il fatto che fossimo in pochi maschi… io volevo solo fare pallavolo!”.

Ed ora, punti alla selezione regionale

Ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno indirizzato bene e società che mi hanno cresciuto in un ambiente sano. Il grande lavoro preparatorio dell’US Bormiese mi ha consentito di arrivare alla selezione provinciale. Qui ho conosciuto il tecnico Stefano Bergognoni, che era anche allenatore del Cosio e che mi propose di giocare con loro. Da lì, e anche sull’esempio di mia sorella Lodovica che era entrata in una nuova squadra di pallavolo, mi sono convinto ad uscire da guscio per fare esperienze più ampie ed oggi, grazie all'esperienza accumulata nelle ultime stagioni con il Cosio Volley, mi ritrovo a Milano.

Non è la tua prima volta qui

Infatti, già nel 2024 mi avevano chiamato i tecnici della nazionale, anche se fu solo per una giornata di raduno. Quest’anno, invece, ho partecipato a 3 giornate intere, trascorse insieme a ragazzi provenienti da tutta la Lombardia.

Cosa ti ha colpito?

Il clima che si respirava era di cameratismo, perché noi ragazzi abbiamo vissuto insieme tutto il tempo e al di fuori della palestra ci si ritrovava nelle camere e negli spazi del Centro Pavesi, dove alloggiavamo. Ma c’era anche voglia di impegnarsi in qualcosa di bello e di importante. All’inizio ero un po’ teso, l’ambiente era diverso, ma poi la tensione si è sciolta e appena ho iniziato il riscaldamento mi sono subito ambientato, anche perché fra noi ci si conosceva più o meno tutti essendoci incontrati durante le varie fasi delle selezioni. Ho scorto anche la presenza di personaggi storici della pallavolo, tra cui Julio Velasco!

Quale sarà il prosieguo di questa avventura?

Adesso ci sarà la fase di scrematura di tutti i pallavolisti e poi, si vedrà. Intanto, mi hanno già convocato per le prossime settimane, e poi ci saranno ancora delle convocazioni a fine aprile e maggio.

Si può sognare un po’ più in là?

Non è ancora certo niente, ma se capitasse qualche chiamata… ben volentieri! Se riuscissi a entrare nella selezione regionale avrei sicuramente più visibilità e magari qualcuno potrebbe contattarmi. Mi piacerebbe tentare l’avventura nel mondo della pallavolo, anche perché vorrei vedere i miei limiti e sapere fin dove potrei spingermi con le mie capacità pallavolistiche. Per saperlo, dovrei mettermi alla prova in ambienti dove la concorrenza è maggiore e il livello è più alto.

Ti trovi bene nel ruolo di schiacciatore che ti è stato assegnato?

Al momento va benissimo così, il futuro sarà da costruire e quindi si vedrà.

«Il ruolo che Iacopo ricopre – interviene Mattia Castellazzi è fondamentale per la squadra, perché coinvolge sia la ricezione, sia la difesa, sia l’attacco. Iacopo ha delle doti tecniche del tutto naturali e quindi questo ruolo si adatta perfettamente a lui».

Dove ti senti più forte o dove potresti lavorare di più?

I fondamentali vanno sempre  migliorati e non c’è mai un limite a questo miglioramento. Una cosa importante su cui lavorare, inoltre, è la capacità di riprendere il filo dopo gli errori: spesso dopo qualche sbaglio fatico un po’ a riprendere il ritmo della partita, se invece va tutto bene sono tranquillissimo.

Quanto conta, secondo te, la testa e quanto la tecnica e la capacità di gioco nel gestire una partita di un buon livello?

Conosco gente tecnicamente molto forte, ma che in partita sconta una certa fragilità mentale. La pallavolo, secondo me, è uno sport dove la testa è fondamentale perché se non sei lucido nel fare le cose più semplici, non si riesce ad andare avanti bene. Serve lucidità, ma anche tanta elasticità e in questo vorrei migliorarmi.

Come riesci a gestire le emozioni in campo?

Cerco di essere più positivo possibile e in tutti i modi. È importante creare un ambiente favorevole in campo, ad esempio non criticando mai i compagni ma aiutandoli sempre, anche solo con un consiglio. D’altronde, questo è anche ciò che vorrei che gli altri facessero con me!

Il fatto che tu sia riuscito ad arrivare a Milano alla selezione regionale, partendo da un territorio così periferico come il nostro, può essere uno stimolo forte per tanti piccoli maschietti di oggi…

Io ho avuto la fortuna di crescere in ambienti pieni di stimoli positivi, ma sicuramente è stata fondamentale la mia famiglia perché mi ha sempre seguito ed accompagnato quando c‘era bisogno e, al di sopra di ogni altra cosa, mi ha sempre lasciato libero di scegliere solo in base a ciò che mi faceva stare bene e questa la ritengo la cosa più importante per un bambino, cioè fare lo sport che gli piace.

Cosa diresti a un bambino che si appresta alla scelta di uno sport come la pallavolo?

Sicuramente male non fa, quindi provaci!

 

- Anna -

Foto: Federazione Italiana Pallavolo

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