CIAGI LIVIGNO…WORK IN PROGRESS CON LE EMOZIONI
Il Centro di Aggregazione Giovanile di Livigno, comunemente chiamato “CiAGi Livigno”, gestito dalla Cooperativa Sociale L’Impronta, da alcuni anni lavora con intensità nella proposta educativa e formativa dei ragazzi della III secondaria di primo grado.
Una specificità potenziata soprattutto in questo periodo post pandemia che ha fatto emergere in modo significativo la difficoltà, da parte dei ragazzi e ragazze nell’esprimere in modo sereno le proprie emozioni.
Durante le attività ordinarie presentate da ottobre ad oggi in due appuntamenti alla settimana, con il gruppo dei ragazzi di terza media che conta circa 30 iscritti della classe 2011, sono state proposte dagli operatori; Ilenia Bradanini (psicomotricista) Valeria Rodigari e Thomas Sosio (educatori) attività e laboratori atte ad aiutare i partecipanti a rafforzare la propria autostima e la capacità di relazionarsi con il gruppo dei pari.
Emozioni vissute, da condividere, da riconoscere, emozioni vere e profonde che accompagnano una fase così delicata della loro vita: quella della crescita.
«Siamo partiti dall’io, come persona, come singolarità e unicità, per arrivare a ciò che vedono e percepiscono gli altri su di me, cosa pensano e come ci descrivono» ha specificato Thomas Sosio raccontando il lavoro svolto.
Un percorso che ha richiesto tempo e pazienza, come hanno testimoniato Valeria Rodigari e Ilenia Bradanini e che si è sviluppato anche «proseguendo poi con il riconoscere le emozioni, grazie al non verbale, alle espressioni facciali e ai gesti, che molte volte non sempre sono riconoscibili o richiedono una diversa interpretazione».
Questa consapevolezza ha fatto sì che riconoscere le emozioni, richiede anche la forza di mettersi in gioco, come ci racconta una ragazza iscritta al percorso, al termine del laboratorio: «penso che riconoscere le emozioni sia difficilissimo, però se nella vita di tutti i giorni diamo più peso alle persone che ci passano e al loro corpo potrebbe essere anche semplice, basta mettersi sempre in gioco».
Una fase importante del laboratorio è stata dedicata all’ascolto, un ascolto attento e senza giudizio, un racconto libero e spontaneo da parte dei ragazzi fatto di grande condivisione delle fatiche e dei dubbi relativi a quello che stanno vivendo.
Un ascolto, che possa accompagnare e aiutare i ragazzi nel loro percorso di crescita.
Non sono mancati certamente i momenti di leggerezza o di gioco, ma anche questo è terreno fertile per coltivare la presenza e la fiducia.
«Credo che, come adulti ed educatori, sia fondamentate stare accanto ai ragazzi, accompagnare e ascoltare le loro fatiche e sogni, a noi il compito di essere loro compagni di viaggio per il tempo che ci sarà concesso farlo, senza la presunzione di scegliere per loro, ma aiutandoli nei momenti di maggiore smarrimento», conclude Michele Ricetti, (educatore e pedagogista), coordinatore del CiAGi Livigno.
Lo staff del CiAGi Livigno
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