ONDATA DI CALORE: ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO CRESCIUTI DEL 10% DAI PRIMI GIORNI DI AGOSTO

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ONDATA DI CALORE: ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO CRESCIUTI DEL 10% DAI PRIMI GIORNI DI AGOSTO

Ven, 16/08/2024 - 17:24
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Da luglio con l'aumento delle temperature è stato attivato il codice calore per l'accoglienza e il trattamento dei pazienti, in particolare dei fragili

L'improvvisa ondata di calore, giunta dopo settimane di tempo instabile, e soprattutto il suo perdurare, crea problemi a tutti ma colpisce in modo particolare i fragili, ovvero gli anziani e le persone affette da patologie croniche. La Direzione sanitaria, a partire da luglio, aveva attivato il "codice calore", introdotto dal Ministero della Salute, per fronteggiare l'aumento degli accessi al Pronto soccorso dovuto a elevate temperature. Le azioni attivate riguardavano tutti i Pronto soccorso del territorio, con particolare attenzione a quelli di Sondrio, Sondalo e Chiavenna. I numeri riscontrati nei primi quindici giorni di agosto inquadrano una vera e propria emergenza caldo che si riversa sul sistema sanitario provinciale con colpi di calore che si aggiungono al manifestarsi di attacchi ischemici o di problemi cardiologici. Nei Pronto soccorso è stato rilevato un incremento pari al 10% degli accessi, se confrontato con lo stesso periodo del 2023.

All'accesso al Pronto soccorso, in triage, è l'infermiere ad assegnare il codice calore con una particolare attenzione per i pazienti fragili, quali grandi anziani, disabili e bambini. Il paziente viene accompagnato in una sala visita dedicata, mantenuta a un temperatura adatta, dove è raggiunto dal medico di turno che lo gestisce in base ai bisogni clinici rilevati e alle esigenze di urgenza. Le misure adottate dalla Direzione sanitaria per fronteggiare l’emergenza caldo riguardano anche i pazienti ricoverati per interventi di altra natura o programmati e sono state attivate in tutti i Presidi ospedalieri dell’azienda.

Per colpo di calore si intende una forma di ipotermia associata a una risposta infiammatoria sistemica, con conseguenti disfunzioni che possono coinvolgere vari organi. Nella sua forma classica, si manifesta entro due o tre giorni dall'esposizione, in particolare nei bambini e nelle persone fragili. Esiste una forma correlata all'esercizio fisico che insorge più rapidamente e colpisce persone sane attive. I sintomi sono un'alterazione dello stato di coscienza, atassia, ovvero disturbi del movimento, tachicardia, respiro affannoso e temperatura superiore ai 40 gradi, ma anche astenia, sonnolenza, pallore, vertigini, svenimento, crampi muscolari, sete intensa, nausea e vomito. I bambini possono diventare irrequieti e irritabili. «Il caldo  - spiega il direttore sanitario Anna Maria Maestroni, medico con una specializzazione in Geriatria - causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente, il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. La temperatura del corpo, quindi, aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare diversi organi vitali e il cervello stesso. Un'esposizione prolungata a temperature elevate - prosegue la dottoressa Maestroni - può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti». L’effetto delle ondate di calore è relativamente immediato, con una latenza di 1-3 giorni tra il verificarsi di un rapido innalzamento della temperatura e il conseguente incremento del numero dei decessi. Inoltre, le ondate di calore cui è associato un effetto più grave sulla salute sono quelle più intense e prolungate e quelle che si verificano all'inizio della stagione estiva, quando la popolazione non ha ancora attivato adeguati meccanismi di adattamento fisiologico al caldo. Gli anziani, soprattutto se malati cronici, cardiopatici, diabetici o altro, sono le persone più a rischio di complicanze a causa di una maggiore sensibilità al calore, di una riduzione dello stimolo della sete e di una minore efficienza di meccanismi della termoregolazione. Potrebbero avere una minore capacità di difendersi dal caldo, soprattutto se si trovano in uno stato di ridotta mobilità e se vivono sole. Nelle persone anziane un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane, quali spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno o lavarsi, che può indicare un peggioramento dello stato di salute.

Alcuni consigli generali

  • Evitare di esporsi al caldo e al sole diretto nelle ore più calde della giornata, tra le 11 e le 18.00: temperatura e umidità elevate possono provocare sintomi associati al caldo e ustioni. Uscire nelle ore più fresche, quali il mattino presto o alla sera.
  • Evitare le zone particolarmente trafficate, in particolare per i bambini molti piccoli, gli anziani, le persone con asma e altre malattie respiratorie, le persone non autosufficienti o convalescenti. Preferire luoghi pubblici come parchi e giardini nelle ore più fresche della giornata. 
  • Assicurare un adeguato ricambio di aria: la ventilazione naturale degli ambienti domestici determina un miglior ricambio dell’aria.
  • Assicurare ogni giorno un giusto apporto di liquidi, in particolare acqua, moderando l’assunzione di bevande gassate o zuccherate, tè e caffè. Attenzione ad assumere bevande troppo fredde e bevande alcoliche. L’acqua non sempre è gradita se assunta da sola, stimolare quindi gli anziani ad assumere liquidi anche in forma di frutta e verdura: è molto importante infatti consumare sempre verdura e frutta fresca in quantità adeguate, ma in particolare durante i periodi di caldo intenso. 
  • È necessario seguire un'alimentazione leggera e non troppo elaborata, preferendo la pasta e il pesce alla carne, evitando i cibi elaborati e piccanti. 
  • Quando vengono assunti farmaci, in particolare diuretici per il controllo della pressione sanguigna, occorre monitorare i valori periodicamente e in presenza di cali di pressione bisogna prestare attenzione a non sospendere autonomamente terapie in corso ma farlo sempre sotto indicazione del proprio medico. 

Emanuela Zecca

Ufficio Stampa ASST Valtellina e Alto Lario