LO STELVIO SI TINGE DI ARANCIO "DUTCH"
Dire short track in Olanda è come dire il calcio in Italia.
L’Olanda è una dei paesi dominanti nel pattinaggio di velocità; pur essendo una nazione relativamente piccola si è guadagnata una nomea leggendaria, grazie soprattutto a un florido vivaio e a una catena organizzativa funzionale agli obiettivi. Gli atleti che compongono la rosa dei “Dutch” provengono da diversi club che svolgono attività giovanile: lo Shorttrack Brabante di Den Bosch, il Trias Shorttrack di Leeuwarden, lo Hardrij Vereniging Den Haag di Westland, lo IJsvereniging di Zoetermeer, lo Sportclub e lo Shorttrack Club Thialf di Heerenveen... sono tutte associazioni dove si lavora per crescere i campioni di domani, un po' come alla Bormio Ghiaccio (anche se qui da noi si lavora in un paese di nemmeno 5000 abitanti, con le difficoltà che questo comporta).
La nazionale olandese da qualche estate è ospite al Palaghiaccio di Bormio per il ritiro di preparazione e quest’anno, per una mattinata, gli atleti hanno abbandonato gli “strumenti del mestiere” per inforcare la bicicletta e salire sullo Stelvio, mescolati a circa 1600 concorrenti che – ognuno con il suo mezzo e il suo passo – sono arrivati sulla cima della classicissima Re Stelvio Mapei. Un gruppo coeso, quello olandese, e che si è distinto nella massa, un po’ per il biondo lungo e spiccato delle donne e un po’ per la rigorosa tenuta “orange” indossata in gara al posto della maglia con il simpatico coniglio rosa, emblema dell’edizione 2022.
Trattandosi di grandi atleti, non si sono fatti attendere troppo sul passo, anche se qualcuno ha sicuramente affrontato la gara con spirito più sciolto rispetto ad altri; ben 7 di loro sono rimasti sotto i 90’ per salire gli oltre 1500 mt di dislivello (pendenza media 7% e punte del 14%), con Huisman che si è pure piazzato fra i primi 50 della generale. La fuoriclasse Suzanne Schulting, muscoli d’acciaio e treccia dorata al vento che faceva pendant con le scarpette d’oro, come si conviene a una campionessa del suo calibro, è stata la prima del gruppo femminile olandese: l’atleta è salita senza chip e quindi non è stato preso il suo tempo, ma dalle sequenze fotografiche si intuisce la sua performance, che si attesta intorno a 1h e 40’ (appena dietro di lei, Chiara Belardelli a 01:43:25.97, che le è valso il podio di categoria W2), mentre la compagna Anne Otter è transitata sul traguardo a 01:49:47.72. Qualcuno, com’è intuibile, ha spinto sull’acceleratore, qualcun altro ha preferito salire senza troppa foga, il che può essere una scelta apprezzabile: la strada dello Stelvio sa offrire scorci panoramici di superba bellezza…
Quale che sia lo spirito che li ha mossi durante la manifestazione, resta la piacevole impressione che gli ospiti olandesi ci hanno lasciato nel partecipare a una proposta del territorio, diventando essi stessi parte attiva e protagonisti di questa Re Stelvio Mapei 2022, in compagnia di alcuni colleghi (non molto numerosi a causa del contemporaneo ritiro della nazionale azzurra in altra sede) ed ex-colleghi italiani che non hanno voluto saltare l’appuntamento tra cui Yuri Confortola, Pietro Castellazzi, Pietro Marinelli, Michele Antonioli.
Anna
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