MOBILITA' E TRASPORTI: SI LAVORA IN VISTA DELLE OLIMPIADI

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MOBILITA' E TRASPORTI: SI LAVORA IN VISTA DELLE OLIMPIADI

Ven, 03/12/2021 - 17:01
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Il nodo viabilità e la necessità di un adeguamento mentale e strutturale

L’amministrazione comunale di Bormio, come si era ripromessa più volte in campagna elettorale, ha promosso nella serata di giovedì 2 dicembre 2021 uno dei primi incontri pubblici per comunicare al territorio l’attuale stato dei fatti di alcuni programmi con cui ci si dovrà tutti confrontare nei prossimi anni, a partire dalle Olimpiadi 2026. Sull’evento, è comprensibile, si sta catalizzando sin da ora un interesse preponderante perché il tempo di arrivare pronti non è molto e la circostanza richiede – oltre che cospicui investimenti – un’organizzazione senza precedenti, che dovrà funzionare come un orologio in ogni sua parte.

Per iniziare a prendere confidenza con tutto questo, nella sala delle Terme si è parlato di “Mobilità e Trasporti”, un argomento di cui ogni valtellinese conosce le criticità e che tocca un nervo scoperto per lo sviluppo dell’intero territorio.

L’ing. Manelli e l’ing. Bergamini, incaricati per la fondazione Milano-Cortina di approntare un piano razionale per la gestione dei trasporti durante le Olimpiadi, sono stati molto illuminanti: a fronte di dati ancora tutti da confermare (su molti aspetti, infatti, non si è ancora entrati nel dettaglio preciso) i Giochi Olimpici avranno un impatto mediatico altissimo e l’organizzazione sarà sotto gli occhi di tutto il mondo. Per questo sarà fondamentale che tutto funzioni al meglio e in particolar modo i trasporti avranno un ruolo cardine, che toccherà i siti di gara e la viabilità allargata della Valtellina sino a tutte le località interessate dagli spostamenti a livello locale, regionale, nazionale e sovranazionale. Non solo, i trasporti costituiranno il primo biglietto da visita delle stazioni sede di gara e la prima esperienza che gli ospiti avranno della manifestazione; sarà quindi cruciale che la loro impressione sia positiva. Senza dimenticare le problematiche connesse alla sicurezza e ai controlli, che creeranno inevitabili e ulteriori complicazioni.

La prima sfida sarà riuscire a costruire un sistema di trasporti che impatti il meno possibile sul territorio e faccia sì che tutte le categorie coinvolte (ognuna con le sue esigenze) riescano ad essere gestite coi minori disagi possibili, perché è chiaro che qualche disagio ci sarà. Non si può pensare di organizzare un evento olimpico in piccole vallate senza affrontare qualche sacrificio ed è evidente sin da subito che nelle settimane di gara gli spostamenti di tutti quanti (compresa la popolazione locale), saranno rivoluzionati.

Il nostro territorio, è vero, ha già molta esperienza in fatto di eventi e di grandi numeri, ma le Olimpiadi sono qualcosa di completamente diverso perché trascinano con sé una domanda di spettatori difficilmente quantificabile rispetto ad altre manifestazioni, dove le presenze sono abbastanza prevedibili.

Il secondo obiettivo, ancora più importante, sarà l’eredità che questo sistema di trasporti lascerà sui territori interessati; promuovere la mobilità sostenibile è difficilissimo in un contesto come quello alpino, ma bisogna provarci affinché ciò che si crea per un singolo evento, possa poi restare in eredità ed essere riutilizzato. E non parliamo necessariamente di infrastrutture, poiché in ambito viabilistico l’unica vera novità sarà la tangenzialina a servizio degli impianti e della direttrice Valfurva e per il resto si tratterà di adeguare il meglio possibile le strutture ferroviarie e stradali già esistenti. Qui, invece, si parla di un concetto fondamentale ovvero essere capaci di modificare le proprie abitudini e adottare uno stile di mobilità più sostenibile, per noi e per i turisti che verranno dopo i Giochi, il che – ovviamente – presuppone che il sistema di trasporti sia funzionale anche in seguito agli stessi.

Sin da ora, quindi, i tecnici sono al lavoro per una sfida complicata ma non impossibile, soprattutto se la popolazione saprà essere coinvolta e partecipe, come auspica apertamente il sindaco Silvia Cavazzi: «abbiamo voluto questo incontro perché vorremmo coinvolgere fin da subito la popolazione; questo è un argomento che ci toccherà tutti nella vita quotidiana e nelle piccole cose, dobbiamo capirlo fin da subito per arrivarci poi preparati. Mi piacerebbe che tutti noi vivessimo questo evento con grande orgoglio e con la consapevolezza di trasmettere alle generazioni successive qualcosa di straordinario».

Tante le ipotesi sul tavolo di lavoro, non tutte necessariamente realizzabili e fattibili (andranno fatti gli opportuni studi, approfondimenti, valutazioni): l’idea di una zona di interscambio-trasporti a Valdidentro, il ruolo centrale di Tirano per i collegamenti extraprovinciali, i contatti con la Svizzera per l’apertura di collegamenti sul loro territorio, l’attivazione di linee dedicate per i siti di gara, l’individuazione di vie alternative (ad esempio la Forcola e l’Umbrail), la ricerca di un collegamento il più diretto possibile con Cortina, il reperimento di mezzi suppletivi, indagini tramite Lombardia Aerospaziale sull’interesse del mercato aereo…

Insomma, un sistema complesso che tutti insieme saremo chiamati a costruire, per aiutare il territorio a presentarsi nella maniera migliore e diventare ancora più attrattivo; magari lasciando da parte, per una volta, le lamentele e adottando un atteggiamento positivo e propositivo.

 

Anna

 

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