L’OSPEDALE MORELLI PRE-COVID E ANTE-COVID: LA RICOGNIZIONE SUI REPARTI EFFETTIVAMENTE OPERATIVI NEL NOSOCOMIO SONDALINO

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L’OSPEDALE MORELLI PRE-COVID E ANTE-COVID: LA RICOGNIZIONE SUI REPARTI EFFETTIVAMENTE OPERATIVI NEL NOSOCOMIO SONDALINO

Sab, 28/08/2021 - 18:42
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Morelli

L’ospedale Morelli di Sondalo è sempre sotto l’occhio vigile e attento dei componenti del pool giuridico e scientifico, nonchè del Segretario provinciale Fsi/Csa e Coordinatore provinciale di “Noi con l’Italia”. La delibera n. 5107 del 26/07/2021 con cui Regione Lombardia ha sancito la “ricollocazione delle alte specialità chirurgiche (ovvero la Chirurgia Toracica, la Chirurgia Vascolare e la Neurochirurgia)” presso il presidio sondalino, non lascia soddisfatti i rispettivi portavoce (Ezio Trabucchi, Giuliano Pradella e Gerlando Marchica) e – dati alla mano – il confronto tra pre e post-covid del Morelli evidenzia una situazione assai diversa da quella che era ordinariamente in essere sino al 2019.

Inoltre, la ricognizione effettuata anche con il contribuito di alcuni operatori sanitari, mostra che ancora oggi l’assetto attuale non riesce a rispondere alle esigenze sanitarie del territorio.

Nello specifico, elenca Ezio Trabucchi, mancano neurologia (stroke unit), cardiologia, urologia (riguardo quest’ultima, a Sondalo vi era il centro di laparoscopia urologia avanzata, assai qualificante). Nel reparto pneumologico ci sono attualmente 15 posti letto tra pneumologia e riabilitazione pneumologica, contro i 26 di prima; la terapia semi intensiva è chiusa per mancanza di personale. nel reparto di radiologia, dove lo sforzo degli operatori è enorme l’organico è di 6 unità di cui 4 medici effettivi per guardia e reperibilità, un altro medico, un primario dislocato a Sondrio, un tecnico radiologo a tempo ridotto e un direttore che è legalmente nominato per Sondalo, ma fisicamente è presente quasi sempre a Sondrio.

La medicina sportiva, intorno a cui gravitano anche tisiologia, infettivologia e fisiopatologia respiratoria, ha un carico di lavoro ragguardevole, anche tenendo presente che in Valtellina non sono attivi i laboratori di Morbegno e di Berbenno. Giusto per dare un’idea “quest’anno sono state effettuate 2500 visite di idoneità sportiva, 250 test per squadre nazionali, 780 visite post covid ed inoltre c’è in essere una convenzione con l’università delle scienze motorie. Eppure, può contare sulla presenza di un solo medico, che in caso di assenza non viene sostituito…

Il reparto di medicina può contare sullo stesso numero di posti letto (24) ma su 2 unità di personale in meno, così come la riabilitazione ortopedica conta gli stessi 19 posti letto ma con 1 medico in più. Anche in anestesia e rianimazione permane lo stesso numero di posti letto come prima (6), tuttavia dei 12 anestesisti totali ve ne sono 3 in partenza e 1 dedicato all’elisoccorso.

La situazione del Pronto Soccorso, invece, è ben lontana dall’assetto che conoscevamo come dipartimento di EU di II livello e lo stesso per l’ortopedia: 18 posti letto attuali contro i 24 ante-covid, 4 medici (di cui 1 temporaneamente fuori servizio), un primario, una sala gessi h 24 e 2 sale operatorie a settimana.

Anche il laboratorio è sottoutilizzato e carente di personale; vi lavorano un medico, un biologo in procinto di andare in pensione, 13 tecnici (di cui 1 presto pensionato) e mancano in organico 1 laureato e 2 tecnici. I tamponi si eseguono solo fino alle 15:30 e per tamponi urgenti bisogna chiamare una navetta da Sondrio (minimo 2 ore). Si sta acquisendo un’apparecchiatura per fare tamponi h24 ma solo grazie alla donazione di un ente locale.

Il primo dato da evidenziare – conclude Trabucchi – è la riduzione dei posti letto. Dato strettamente correlato alla mancanza di personale, che affligge buona parte delle strutture sanitarie pubbliche, sul quale la politica dovrà intervenire in modo davvero incisivo: le risorse umane sono carenti per una inadeguata gestione della politica del personale che ha generato questi tempi, insicurezza e disorientamento. Vi è, inoltre, una criticità nei percorsi formativi e nelle carriere.

L’auspicio è che sindaci e istituzioni “stiano al fianco degli operatori sanitari, che denunciano la situazione di grave l’incertezza e stiamo parimenti al fianco della popolazione locale, che ha diritto ad avere un ospedale all’altezza delle esigenze sanitarie di un territorio morfologicamente complicato.

 

Qui l’intervento di Ezio Trabucchi https://www.facebook.com/1577742796/videos/1004800670282672/