Una ricorrenza importante quella di sabato 29 giugno 2019: il trofeo Paola Compagnoni ha ricordato il trentennale dalla scomparsa di un’amica che – quasi all’improvviso – se ne era andata a soli 19 anni lasciando attonita la famiglia, tutta la comunità e i suoi cari amici e compagni di scuola, con i quali aveva instaurato profondi legami di amicizia. Non è un caso che oggi – a 30 anni di distanza – quegli stessi amici continuino a ricordarla, ormai cresciuti ma con ancora lo stesso immutato affetto per lei.
Domani nel tardo pomeriggio ci sarà una ricorrenza davvero speciale in via Funivia: il 30° trofeo dedicato a Paola Compagnoni, scomparsa in giovane età ma indimenticata nel ricordo e nel cuore dei numerosi amici. Gli stessi che ogni anno, dal quel lontano 1989, la ricordano con una festosa gara a coppie di corsa e mountain bike; non una gara vera e propria, piuttosto una festosa corsa che coinvolge le famiglie, dai neonati ai nonni.
Ottimi piazzamenti nei vari gironi, per risultati agonistici ma anche per fairplay, un vivaio florido ed in continua crescita, uno staff tecnico affiatato, il supporto costante delle famiglie: è positivo, sotto tutti i fronti, il bilancio della stagione 2018/19 della Bormiese Calcio. L’occasione per fare i conti con l’anno d’attività appena concluso è stata la festa che si è svolta mercoledì sera al Pentagono, alla presenza dei giovani atleti, dei loro genitori, degli allenatori e dei dirigenti di settore. “La stagione è andata molto bene.
Un gradito ritorno quello della nazionale italiana di scherma a Bormio: dopo la felice esperienza dello scorso anno (www.altarezianews.it/2018/10/12/la-nazionale-di-scherma-a-bormio) da giovedì 27 giugno a martedì 2 luglio i campioni della spada italiana saranno ospiti in Alta Valle per un ritiro durante il quale gli azzurri potranno ristorarsi dopo l’importante appuntamento degli Europei di Dusseldorf.
Chi ha posseduto per qualche tempo un pesciolino rosso non avrà potuto fare a meno di chiedersi, guardandolo roteare interminatamente nella boccia, quale tipo di esistenza potesse mai essere quella rinchiusa in pochi litri di acqua, con qualche decorazione di plastica e cibo calato direttamente dall’alto…. un’esistenza infinitamente triste, ai nostri occhi… e così deve aver pensato anche il piccolo Emanuele Ghidini, che a soli 6 anni aveva deciso di restituire la libertà al suo pesciolino rosso lasciandolo andare nel fiume del suo paese Gavardo.
Ancora ciclismo in Alta Valle e ancora passaggio di sportivi – di cui tantissimi stranieri – che partecipano ad eventi organizzati e che torneranno a casa con negli occhi (e nelle foto) i nostri bellissimi paesaggi; un modo anche questo di promuovere il turismo e di sollecitare un possibile ritorno di questi concorrenti sui “luoghi del misfatto”…