SANPELLEGRINO PRESENTA I RISULTATI DELLO STUDIO DEI SERVIZI ECOSISTEMICI, I PROGETTI DI RIGENERAZIONE DELLA FORESTA IN ALTA VALTELLINA E LANCIA IL PROGRAMMA F.O.N.T.E.
Bormio, 11 dicembre 2025 – Il Gruppo Sanpellegrino ha presentato oggi, presso la sede del Parco Nazionale dello Stelvio, il programma F.O.N.T.E. - acronimo di Futuro, Origine, Natura, Territori, Ecosistemi - pensato per dare continuità e visione di lungo periodo ai progetti di tutela dell’acqua e della biodiversità nei territori in cui è presente. F.O.N.T.E. nasce, infatti, per valorizzare e mettere a sistema le iniziative sviluppate per rispondere a esigenze concrete della comunità, come gli interventi per contrastare gli effetti della tempesta Vaia, i primi risultati dello studio dei servizi ecosistemici e i progetti per contribuire allo studio sulla tutela dei ghiacciai.
All’incontro sono intervenuti il Direttore Generale di Sanpellegrino, Ilenia Ruggeri, il Direttore Sostenibilità, Fabiana Marchini, il Presidente Parco Nazionale dello Stelvio, Franco Claretti, il Sindaco del Comune di Valdisotto, Alessandro Pedrini, la Sindaca del Comune di Bormio, Silvia Cavazzi, il Consigliere Comunale del Comune di Valfurva, Marco Ornago, il Dottore Forestale del Consorzio Forestale Alta Valtellina, Michele Franzini, la Professoressa dell’Università degli Studi Milano Antonella Senese e il Ricercatore della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, Marcello Arosio.
Una giornata di confronto con istituzioni, mondo scientifico, comunità ed enti locali, in cui l’azienda ha rinnovato il proprio impegno per la tutela dell’acqua, degli habitat montani e della loro biodiversità, nelle aree colpite dalla tempesta Vaia nel 2018. L’eccezionale evento atmosferico aveva infatti abbattuto circa 115 ettari di foresta nel solo Comune di Valdisotto, per la maggior parte nella zona di Cepina. I progetti di riforestazione sviluppati da Sanpellegrino insieme al Comune di Valdisotto, al Consorzio Forestale Alta Valtellina e all’Università degli Studi di Milano, avviati nel 2023, segnando un importante risultato, nel solco di un intervento più ampio che proseguirà fino al 2027 con ulteriori opere di bonifica, rimboschimento e bioingegneria del suolo per ridurre la caduta di massi e frane e limitare l’erosione. Dal 2028 al 2033 è inoltre prevista una terza fase dedicata alla manutenzione del bosco rigenerato dopo questi interventi.
Parallelamente, il Gruppo Sanpellegrino, con il supporto dell’Università degli Studi di Milano e del Consorzio Forestale dell’Alta Valtellina, ha analizzato le opere effettuate nel biennio 2024-2025 - ed eseguito una valutazione dei servizi ecosistemici - ovvero i benefici che la natura fornisce e che contribuiscono alla stabilità ambientale ed al benessere dell’uomo. I primi risultati, presentati oggi, hanno evidenziato, attraverso indicatori ambientali ed economici, i danni provocati da Vaia e i benefici ripristinati grazie agli interventi di riqualificazione.
I 115 ettari di foresta danneggiata nel Comune di Valdisotto hanno portato a una perdita dello stock di legname superiore a 28.000 metri cubi. Grazie alle prime tranche di interventi, a oggi, sono stati fatti interventi su 51 ettari di bosco di cui: 18 ettari di recupero di piante schiantate o colpite dal bostrico (un coleottero la cui proliferazione è stata favorita dalla marcescenza degli alberi caduti), 9 ettari di rimboschimenti e 24 ettari di interventi preventivi. Sono stati rimossi 4.500 metri cubi di legno compromesso e piantati 15 mila alberi appartenenti a otto specie differenti.
Secondo lo studio sui servizi ecosistemici realizzato dall’Università degli Studi di Milano, le opere di riforestazione condotte nelle aree più colpite della zona di Cepina (Comune Valdisotto) consentiranno un aumento del valore della provvigione pari a 260.000 euro: nello specifico passerà da 1.140.000 euro a 1.400.000 euro (calcolato sull’ultimo dato disponibile del prezzo del legname[1]).
Tutti questi interventi, valutati secondo indicatori scientifici, porteranno benefici quantificabili nel tempo, tra i quali anche un incremento del volume di acqua rigenerata stimato in circa 1,4 milioni di metri cubi (2023-2035). È in corso, inoltre, un’indagine sui servizi turistici dell’area di Bormio, basata su oltre 300 questionari, che consentiranno di valutare la percezione del territorio da parte di residenti e visitatori, il valore dei servizi socioeconomici, principalmente legati al turismo e la disponibilità a contribuire economicamente alla preservazione di questo habitat.
Un altro progetto, messo in campo da Sanpellegrino è quello delle “Casette nido”, realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Milano, il Consorzio Forestale Alta Valtellina e il Parco Nazionale dello Stelvio, per contribuire alla tutela della biodiversità ornitologica nelle aree colpite da Vaia. La tempesta aveva compromesso in modo significativo anche la presenza di specie insettivore come la cincia nera, che nidifica esclusivamente in cavità presenti in alberi maturi. Per favorire la ricolonizzazione naturale, sono state installate 40 casette-nido attualmente monitorate dai ricercatori attraverso 50 punti di ascolto, che hanno permesso di osservare già le prime covate. In aggiunta, sono state posizionate 10 casette-nido dedicate alla civetta nana, un rapace simbolo delle alte quote e specie a rischio.
Da oltre 17 anni Sanpellegrino, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e le istituzioni locali della Valtellina, sostiene la tutela degli ambienti montani locali. Questa collaborazione ha portato, negli anni, alla realizzazione del primo catasto di tutti i ghiacciai Alpini - con dati e informazioni sui 903 ghiacciai presenti sulle nostre montagne - e alla realizzazione di un programma di studio della criosfera. Le ricerche sono partite dal bacino glaciale Dosdè-Piazzi, da cui sgorga l’acqua Levissima, e dal 2014 le attività di campo includono anche il Ghiacciaio dei Forni, nel Parco dello Stelvio.
“Proteggere i territori in cui sgorgano le nostre acque minerali è da sempre parte integrante del nostro impegno, ma oggi tutelare la biodiversità, minacciata dai cambiamenti climatici, come l'evento atmosferico estremo di Vaia, richiede uno sforzo ancora più grande. Continuiamo quindi ad adottare un approccio scientifico, lavorando insieme ai nostri partner per rigenerare i cicli idrologici e gli ecosistemi locali. Con il programma F.O.N.T.E., vogliamo mettere a sistema, con le istituzioni e le realtà dei territori in cui siamo presenti, le esperienze già avviate, come il progetto di tutela dei ghiacciai, il progetto Vaia, e costruire insieme nuove partnership volte a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide future.” Ha dichiarato Ilenia Ruggeri, Direttore Generale del Gruppo Sanpellegrino.
“L’obiettivo del Parco nazionale dello Stelvio è quello di rendere gli ecosistemi più resilienti, affinché siano in grado di assorbire gli impatti - ambientali, sociali o economici - che inevitabilmente attraversano un territorio vivo. La ricerca e le iniziative di sensibilizzazione, supportate anche da Levissima, nella nostra lunga collaborazione, ci consentono oggi di intervenire con misure calibrate sui luoghi e sui loro limiti ecologici e di trovare infine un equilibrio tra tutela, fruizione e sviluppo economico e locale.” Ha affermato Franco Claretti, Direttore Parco Nazionale dello Stelvio.
“La Tempesta Vaia ha messo in evidenza la vulnerabilità degli ecosistemi forestali nei confronti dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, rendendoci più consapevoli delle sfide future che i gestori forestali dovranno affrontare e inducendoci a ripensare le strategie di intervento tradizionali.” Ha aggiunto Michele Franzini, Dottore Forestale del Consorzio Forestale Alta Valtellina. “Il sostegno del Gruppo Sanpellegrino ci sta permettendo di affrontare con continuità questo percorso così importante, mentre la collaborazione con l’Università degli Studi di Milano sta orientando le nostre scelte, aiutandoci a definire con rigore scientifico delle azioni mirate per affrontare dei fenomeni così complessi.”
“Con Levissima proseguiamo una collaborazione sui ghiacciai della Lombardia, e non solo, attiva da 17 anni, per misurare gli effetti del cambiamento climatico sulla loro riduzione e condizioni superficiali, grazie a stazioni meteo automatiche, droni e satelliti, utili anche per ricostruzioni 3D e mappatura dei rischi ambientali. Oggi questa esperienza sostiene una nuova sfida: stimare il valore economico dei servizi ecosistemici dell’Alta Valtellina, dalle foreste alla criosfera. Un lavoro innovativo che colma un vuoto scientifico e offre dati concreti per decisioni territoriali più consapevoli.” Ha dichiarato Antonella Senese, Professore Associato Università degli Studi Milano.
Responsabile relazioni esterne Sanpellegrino
Prisca Peroni
MSL Group – Ufficio stampa Gruppo Sanpellegrino
Barbara Rivolta
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