Comunicato stampa: Sondrio, Morbegno e Chiavenna volantinaggi il 10 maggio e incontri per campagna referendaria a Sondrio.
Dopo l’apertura con l’iniziativa in piazza della Garberia del 12 aprile, il Comitato per i referendum su lavoro, ha tenuto nel mese scorso un centinaio di iniziative tra incontri con una ventina di associazioni, corsi di formazione ed assemblee, oltre ai tanti volantinaggi e distribuzioni / divulgazioni di materiale informativo.
Purtroppo i media nazionali sono volutamente e colpevolmente silenti sul tema e l’appuntamento Referendario è poco conosciuto. Così facendo danno seguito, anziché al loro ruolo informativo e democratico, alla linea promossa da parte della maggioranza di governo, che sta incentivando l’astensione per far fallire la consultazione popolare.
È un grave errore politico e un pericolo per la democrazia che speriamo venga percepito dalla popolazione.
Nella continuazione del percorso di formazione e di informazione, sabato 10 maggio il comitato sarà presente per incontrare la popolazione di Sondrio in piazza Campello, Morbegno piazza S. Antonio e Chiavenna in piazza Pestalozzi.
“Il voto è la nostra rivolta” è stato il titolo dell’iniziativa del 12, adesso occorre informare la popolazione sul merito dei quesiti con l’obiettivo di stimolare le ragioni e l’importanza del voto a sostegno dei 5 quesiti referendari su cui tutte e tutti saranno chiamati ad esprimersi l’8 e 9 giugno prossimi.
- Licenziamenti e reintegro nelle aziende al di sopra dei 15 dipendenti;
- Licenziamenti e risarcimento nelle aziende fino a 15 dipendenti;
- Lavoro precario;
- Sicurezza sul lavoro;
- Cittadinanza.
Questi, in estrema sintesi, i titoli dei quesiti referendari che puntano a migliorare la condizione di vita delle lavoratrici e dei lavoratori e dare cittadinanza a chi ancora non ce l’ha pur lavorando regolarmente e versando tasse e contributi in Italia da molti anni.
“Abbiamo bisogno, nel nostro paese, di un lavoro tutelato e dignitoso e per questo vogliamo siano maggiormente tutelate le persone ingiustamente licenziate;
dobbiamo arrestare l’esplosione dilagante e perversa del ricorso ai contratti a termine, per sconfiggere e arginare il precariato, che oggi riverbera in particolare sull’emancipazione di una generazione e che è una delle principali cause dello scivolamento verso la povertà di una sempre maggior parte della popolazione, povera pur avendo un lavoro;
pretendiamo un lavoro sicuro, intervenendo sul sistema degli appalti, responsabilizzando il committente anche sulla sicurezza a partire dal danno differenziale in casi di infortuni gravi;
dobbiamo dare cittadinanza a chi cresce, studia, si forma e lavora nel nostro paese, sono persone che vivono insieme da molti anni, ma ai quali la legge e complicazioni burocratiche negano i nostri stessi diritti, esponendoli a ricatti e inibendo loro una vita normale, pur essendo persone perfettamente integrate. Si vuole cambiare solo il requisito dei 10 anni continuativi di residenza, tutti gli altri requisiti, a partire dall’assenza di precedenti penali, motivi ostativi, conoscenza della lingua e limiti di reddito, resteranno invariati”.
Con queste parole Guglielmo Zamboni delegato del Comitato dei Referendum sul lavoro illustra i motivi che hanno spinto a mobilitarsi lo scorso anno per raccogliere le firme affinché le italiane e gli italiani possano esprimersi su temi così importanti vista l’assenza di provvedimenti legislativa che diano risposta.
I gazebo vedranno la presenza di cittadini associazioni ecc. che hanno condiviso questo percorso e che con la loro presenza intendono portare luce e conoscenza dove il governo, con la complicità dei media nazionali, ha imposto il buio.
“Il quorum è un obiettivo molto impegnativo, ancora di più vista la crescente disaffezione al voto degli ultimi anni degli elettori italiani.
Nell’incontrare le persone oltre a spiegare loro che con 5 sì ai quesiti il Paese può migliorare, stimoleremo anche il loro ruolo fondamentale nell’esercizio del voto, perchè i referendum non sono una consultazione per delega ma diretta e quindi se supereremo il quorum e vinceranno i sì il cambiamento ci sarà a prescindere dalla volontà del legislatore.
Quindi speriamo che queste motivazioni riportino alle urne anche i tanti disillusi e delusi dalla politica che hanno disertato le urne nel passato, ma che sperano e vogliono contribuire per un mondo e un Paese migliore.
Ricordiamo infine che i Referendum, quando andati a buon fine, hanno condizionato anche la legislazione successiva. Quindi una vittoria dei sì imporrebbe maggiori attenzioni su questi temi al legislatore perché la popolazione, e quindi il suo consenso, hanno dimostrato sensibilità e attenzione”
Conclude Zamboni, ricordando che gli appuntamenti si ripeteranno con le medesime modalità a Sondrio, Morbegno e Chiavenna per tutti i sabati fino alle elezioni e ad essi si aggiungeranno iniziative anche per Tirano e Bormio, oltre che nei vari comuni della provincia.
“Invitiamo tutte e tutti a unirsi al comitato in questo importante lavoro, serve che ognuno si prenda il proprio impegno, di partecipazione diretta, per non lasciare che siano gli altri a decidere per noi e per portare il Paese a discutere di lavoro e di diritti, da troppo tempo assenti dall’agenda della politica”.
Cgil Lombardia
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