UN SENTIERO PER SIMONE
Sul finire dell’estate 2025 la rete escursionistica locale si è arricchita di un sentiero collocato in Valfurva, nella conca glaciale dei Forni. È stato denominato “anello cima Branca e vallone delle Rosole” ed è dedicato alla memoria di Simone Giacomelli, giovane finanziere che con la montagna aveva un fortissimo legame ed era di casa proprio in queste vallate. Simone le aveva percorse a più riprese, sia da ragazzino con la famiglia e i compagni dello Sci Club Alta Valtellina, sia giovane uomo con gli amici o i colleghi. A piedi, con gli sci oppure di corsa, la montagna era un ambiente in cui si muoveva a suo agio e che gli trasmetteva la bellezza del mondo.
Perciò, è stato più che naturale per tutti i “soci” della sua grande famiglia allargata, individuare un percorso che potesse ricordarlo proprio lì, in mezzo alle montagne; la scelta è caduta su un itinerario che ripercorre in buona parte un vecchio sentiero militare, a cavallo tra la val Cedec e la valle delle Rosole. Simone lo frequentava abitualmente, anche per la solida amicizia che lo legava a Stefano Confortola, gestore dell’omonimo rifugio Branca.
«La cima Branca – racconta Davide “Toio” Canclini – è sempre stata una meta classica per gli atleti dello Scav, poiché viene utilizzato spesso per gli allenamenti dei “bocia”, quindi anche Simone ha avuto l’opportunità di percorrerla più volte. Il sentiero non è nuovo: ricalca quello militare che era stato costruito dagli alpini durante la guerra e ha anche un interesse storico perché ci sono ancora qua e là i resti delle trincee. È saltata fuori l’idea di valorizzarlo e abbiamo iniziato a mettere dei paletti segnaletici per dare dei punti di riferimento, utili soprattutto nella prima parte che è in mezzo ai pascoli. L’anno prossimo verrà posizionata la segnaletica ufficiale e il sentiero sarà inserito come proposta escursionistica per l’estate 2026 (anche se già oggi è visibile sulla cartografia locale di Valtellina Outdoor)».
Il sentiero si sviluppa proprio sul crinale tra le due vallate ed è quindi molto panoramico, in particolar modo sul tratto finale che dalla spalla conduce ai 3000 metri di cima Branca. Lo sviluppo è di circa 900 metri di dislivello per 11 chilometri di distanza, tuttavia risulta adatto a chiunque abbia un po’ di allenamento e di preparazione per la montagna.
«Il punto di partenza – prosegue Canclini – è sopra la malga Pedranzini, nei pressi della quale abbiamo realizzato un punto commemorativo dedicato a Simone, proprio dove c’è la biforcazione del sentiero che dal rifugio Pizzini porta al Branca. Una piccola scultura di legno, opera di Stefano Sosio, che è stata fissata sopra un sasso e raffigura un libro aperto riparato da una tettoia. Sul libro è stata apposta una targa con un pensiero-ricordo per Simone. La cosa più incredibile, ed anche emozionante, è che qualche giorno dopo aver terminato il posizionamento di quest’opera abbiamo trovato un’immagine di Simone risalente al 2020, mentre stava correndo nella manifestazione “Straforni” che avevamo organizzato come Scav. Ebbene, lui è ritratto nello stesso identico punto in cui noi abbiamo collocato la scultura-ricordo…. è come se in tutto questo ci fosse stato un disegno più grande…».
L’anello “cima Branca e vallone delle Rosole” è percorribile in tutta sicurezza. E magari, esplorandolo, dedichiamo un pensiero a Simone e apriamo l’anima per lasciarci attraversare dal soffio della vita.
- Anna -
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