Riaprono le torri di Fraele!

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Riaprono le torri di Fraele!

Mer, 07/08/2024 - 07:51
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Dopo decenni di chiusura, un po’ per ristrutturazioni, un po’ per preservarle dal degrado che le aveva avvolte sino all’inizio degli anni Novanta, la torre ovest ha ripreso vita grazie a un progetto portato avanti dal Parco Nazionale dello Stelvio e condiviso con una pluralità di soggetti istituzionali ed associativi, ciascuno dei quali ha fornito le competenze e le professionalità necessarie alla valorizzazione del sito di interesse storico.

Ed è ancora la Valdidentro ad essere protagonista con il prosieguo degli studi avviati già qualche anno fa da Ersaf-Parco Nazionale dello Stelvio con il contributo della Soprintendenza e del BIM dello Spol, oltre che con supporto dell’Università di Bergamo e la collaborazione fondamentale del Centro Studi Storici Alta Valtellina, che ha messo a disposizione i risultati delle ricerche condotte nel corso di 25 anni di attività sui documenti dell’archivio storico dell’ex Contado; studi che hanno portato lo scorso anno alla riscoperta dell’antica chiesa di San Giacomo di Fraele, con i suoi affreschi e la sua pianta architettonica, e – oggi – alla musealizzazione della prima torre di Fraele.

«Questo territorio – afferma Stefano Morosini – possiede un patrimonio storico di valore elevatissimo, che possiamo valorizzare e studiare grazie alla ricchezza degli archivi documentari. Dopo i sondaggi e le ricerche effettuate sulle torri di Fraele, con i risultati che hanno confermato la loro antica origine (la datazione delle travi di legno combacia perfettamente con quanto riportato dai documenti, si veda a tale proposito l’articolo qui pubblicato https://www.altarezianews.it/index.php/2023/08/torna-splendere-la-storia-della-val-fraele), possiamo oggi fare un altro passo avanti ed aprirle al pubblico con un allestimento leggero ed essenziale, ma che vuole trasmettere la complessità del lavoro che vi sta a monte».  

Anche il professor Abodati, dell’università di Bergamo, riconosce la bontà del progetto che «va nella direzione giusta di una rinnovata attenzione alla centralità dei territori montani».

La torre ovest è attualmente costituita da un piano terra e due piani superiori (in origine erano quattro, con il quarto piano era aperto con terrazza e merlatura); all’interno sono stati appesi alcuni grandi pannelli che spiegano in modo semplice la storia delle torri inserite nel contesto della Magnifica Terra; pannelli che sono trilingue (perché l’Alta Valle è un territorio con una forte vocazione turistica) e che possono essere tolti e rimessi a piacimento, senza costituire un arredo vincolante. All’ultimo piano, inoltre, si può visionare un breve video che simula la vita quotidiana all’ombra delle torri di Fraele.

La torre ovest resterà aperta e visitabile al pubblico fino al 1° settembre 2024, con orario 8:00-12:00. Ogni lunedì fino al 26 agosto saranno previste due visite guidate con inizio alle ore 16:00 e alle ore 17:00 (prenotazione presso la Pro Loco Valdidentro). L’ingresso è libero.

 

Il progetto di studio e di ricerca è stato condotto a cura di Ersaf-Parco Nazionale dello Stelvio con il contributo della Soprintendenza e del BIM dello Spol, oltre che con la partecipazione dell’Università di Bergamo, dell’Università di Bologna, dell’Università dell’Insubria, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e con il supporto di Fondazione AEM – Gruppo A2A. Fondamentale anche la collaborazione con il Centro Studi Storici Alta Valtellina, che ha messo a disposizione i risultati delle ricerche condotte nel corso di 25 anni di attività sui documenti dell’archivio storico dell’ex Contado.

Anna