IL DOPO OLIMPIADI: QUALE FUTURO PER I PROGETTI SKI STADIUM E PENTAGONO

1
min di lettura

IL DOPO OLIMPIADI: QUALE FUTURO PER I PROGETTI SKI STADIUM E PENTAGONO

Mer, 26/06/2024 - 21:50
Pubblicato in:
L'amministrazione vuole coinvolgere i cittadini nel definire l'uso degli spazi dopo i Giochi

Un incontro aperto al dibattito e ai contributi della cittadinanza, con l'auspicio a un dialogo che più volte viene invocato da tutte le parti in causa ma non sempre si concretizza nella sua forma più efficace e ottimale.

Nella serata di martedì 26 giugno 2024 l'amministrazione comunale di Bormio si è incontrata con i suoi cittadini per parlare dell'eredità olimpica legata a due progetti che interesseranno il paese ma che avranno sicuramente riflessi su tutto il territorio per l'utilizzo a cui saranno destinati a chiusura dei Giochi. Utilizzo che - al momento - è ancora nebuloso e che, nelle intenzioni degli amministratori, vorrebbe venire incontro ai bisogni principali della comunità.

L'area dello ski stadium, completamente ripensata, e il Pentagono ristrutturato sono stati al centro della serata, con alcuni punti fermi e molti interrogativi aperti a tutte le possibilità.

Nelle poche slides mostrate al pubblico sono stati presentati il rendering degli edifici con la planimetria e la volumetria, per dare una prima indicazione degli spazi. Alcuni elementi costruttivi sono stati definiti come vincolanti per l'evento olimpico: ad esempio, il tetto piano dell'edificio nominato “Family Lounge”, sul quale verranno poi montate le tribune mobili. Altri particolari, invece, hanno obbedito a criteri di ottimizzazione degli spazi: ad esempio, riunire in un unico edificio (quello denominato “Hospitality Lounge”) i vari servizi che sino a oggi sono stati utilizzati in modo diffuso (hospitality, cronometraggio, ecc). Certo, sulla predisposizione dei progetti c'è stato poco da esperire, e d'altra parte qualunque macchina amministrativa si muove seguendo iter e procedure alle quali la gente comune è abbastanza estranea. Ai cittadini, dunque è stato chiesto non un parere sui progetti, bensì un contributo sulla loro migliore destinazione futura, in considerazione delle proprie esperienze e dei propri bisogni.

Il nocciolo della serata si è sostanziato tutto in questa raccolta di suggerimenti, che effettivamente sono pervenuti da più voci presenti in sala, in rappresentanza di associazioni che sul territorio lavorano e vivono le quotidiane problematiche.

Ma ci sono state anche nette chiusure ad ogni tipo di collaborazione, come quella del Comitato Bormini per l'Alute che ha motivato la sua scelta di defilarsi con la mancanza di chiarezza e di trasparenza su diverse questioni, prima fra tutte la famosa querelle legata alla tangenzialina dell'Alute (in calce il comunicato del Comitato).

In apertura, l’intervento del consigliere Francesco Boscacci a presentare "Good Bormio" (Gruppo Operativo Olimpico Di Bormio), che promuove varie iniziative volte a divulgare sul territorio i valori e i simboli olimpici attraverso progetti che coinvolgano la popolazione. Poche parole, ma sostanziali: «Noi possiamo guardare a questo evento con tre diversi atteggiamenti: brontolando, con indifferenza o con entusiasmo. Io, personalmente, ho scelto la terza opzione perché solo proponendoci con entusiasmo riusciremo a trasmetterlo anche ai nostri ospiti».

Un incontro partecipato, al di là degli schieramenti e delle contrapposizioni; il che dimostra, a poco più di 19 mesi dall’apertura dei Giochi Olimpici Invernali, quanta attenzione vi sia a questi temi e quanto sia profondo il desiderio di informazione.

Anna