In Lombardia la forbice dei redditi è sempre più ampia. CISL: “Fondamentali contrattazione e servizi”

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In Lombardia la forbice dei redditi è sempre più ampia. CISL: “Fondamentali contrattazione e servizi”

Ven, 19/01/2024 - 18:18
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Milano, 18 gennaio 2024 – La Lombardia conta circa 7 milioni di contribuenti per un reddito dichiarato
complessivo che va oltre i 171 miliardi di euro. Ma come sono distribuiti i redditi tra lavoratori
dipendenti, pensionati, imprenditori e autonomi? A scattare la fotografia è Il MEF, Ministero Economia
e Finanza, che ogni anno rilascia i dati riguardanti le dichiarazioni IRPEF.
“Per noi è importante partire dai dati per poi calarli nel contesto in cui viviamo – commenta Roberta
Vaia, segretaria regionale CISL Lombardia – Questo ci permette di sviluppare strategie e intervenire a
favore di lavoratori e pensionati. Grazie al nostro centro studi Bibliolavoro, abbiamo elaborato alcuni
dati a livello regionale e provinciale per avere un quadro più chiaro della situazione. Quello che balza
subito all’occhio è la presenza di tante persone con redditi medio bassi e una ricchezza che si
concentra invece in una fascia più ristretta della popolazione. Questo risulta evidente soprattutto se
analizziamo i redditi medi: oltre 71mila euro per gli autonomi, poco meno di 26mila euro per i
dipendenti e 21mila euro circa per i pensionati. Osserviamo però l’incidenza, ovvero quanto pesano le
forze contribuenti: i dipendenti in Lombardia sono il 59,7% i pensionati il 36,1% mentre autonomi e
imprenditori sono il 4,2%. Ecco che la forbice si allarga allora sempre più. Ma, come detto, i numeri
vanno letti in un contesto più ampio: i prezzi al consumo, soprattutto del comparto alimentare,
galoppano con percentuali più ampie e il potere di acquisto dei cittadini si abbassa sempre più. Il
piccolo aumento di ricchezza che si nota dai dati IRPEF dei dipendenti (+0,6%) non regge di certo gli
aumenti provocati soprattutto dallo scoppio della guerra in Ucraina. Ma c’è un altro dato che vale la
pena tenere in considerazione: l’elaborazione che ha fatto Polis Lombardia su dati ISTAT ci dice che il
14,8% dei lombardi è a rischio povertà ed esclusione sociale, un dato allarmante”.
A partire da questi dati, quale azione sindacale si delinea per il 2024?
“È chiaro che per fermare la perdita del potere di acquisto dei salari dobbiamo accelerare il rinnovo
dei contratti di lavoro (alcuni fermi da anni) e dare un nuovo impulso alla contrattazione aziendale e
territoriale – risponde Vaia – Va inoltre incalzata Regione Lombardia a􀆯inché da un lato ci sia una
razionalizzazione delle misure di sostegno al reddito regionali rendendole più integrate a quelle
nazionali. Ad oggi contiamo circa 60 misure a sostegno del reddito tra nazionali e regionali, ma ognuna
di queste risponde a criteri di accesso diversi, di Isee, di condizioni sociali, di nucleo famigliare.
Dall’altro lato va ra􀆯orzato il sistema dei servizi pubblici sociali, sanitari, socio-sanitari regionali con
particolare riguardo per quelli previsti per il contrasto alla povertà”.
In allegato le tabelle regionali e provinciali elaborate da Bibliolavoro su dati MEF.

Davide Fumagalli

Segretario generale UST Cisl Sondrio