BORMIO, TUTELA LEGALE PER LA DIFESA DELL’ALUTE!
12 luglio 2023
Il Comitato promotore referendario a tutela dell’Alute e il gruppo spontaneo di cittadini Bormini per l’Alute organizzano un incontro pubblico per una Alute libera da asfalto e cemento
giovedì 20 luglio 2023 – ore 20:45 presso la sala della Banca Popolare di Sondrio, agenzia di Bormio
La serata ha lo scopo di informare i cittadini e tutti coloro che amano Bormio sullo stato di fatto della questione “tangenzialina dell’Alute”
a che punto siamo, cosa abbiamo fatto e cosa possiamo ancora fare per salvare l’Alute.
Il Comitato a tutela dell’Alute e il Gruppo Bormini per l’Alute hanno incaricato l’avv. Veronica Dini del Foro di Milano di assisterli nella fase pregiudiziale e nella presumibile fase giudiziale che dovesse rendersi necessaria.
L’avv. Dini interverrà nella serata del 20 luglio p.v. unitamente al Presidente di Italia Nostra – Sondrio Antonio Muraca.
Per salvare l’Alute occorre opporsi all’incomprensibile diniego relativo alla realizzazione del referendum abrogativo proposto, nonché impugnare l’eventuale autorizzazione positiva che dovesse essere rilasciata dall’esito della procedura PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) attualmente in corso.
A seguito della delibera n. 5 del 26 gennaio 2022 il Consiglio comunale di Bormio (lista unica, n.8 favorevoli, n. 3 contrari, n. 2 astenuti) aveva assunto di stipulare una Convenzione con Regione Lombardia e CAL (Concessioni Autostradali Lombarde) per la realizzazione della “Tangenzialina di Bormio”. Un gruppo spontaneo di cittadini si era subito attivato per richiedere lo svolgimento di un referendum abrogativo che permettesse alla cittadinanza di pronunciarsi su tale opera, indicando all’Amministrazione comunale che essa avrebbe arrecato evidenti danni dal punto di vista identitario, paesaggistico ed ecologico all’intero territorio Bormino, compromettendo irrimediabilmente la piana agricola della Alute e fosse preludio di una futura, totale, cementificazione dell’intero polmone verde del paese.
In marzo 2022 erano state spontaneamente raccolte 700 firme di elettori bormini, presentate in Comune con la richiesta di realizzare il Regolamento attuativo necessario per indire tale Referendum (nello Statuto comunale era prevista l’indizione di Referendum popolari, ma mancava il Regolamento attuativo). Solamente in agosto dello stesso anno, affidando l’incarico per la realizzazione a un avvocato esterno, l’Amministrazione comunale bormina aveva adottato tale regolamento.
In ottobre dello stesso anno, con atto notarile veniva formalmente costituito il Comitato promotore referendario a tutela dell’Alute e in gennaio 2023 venivano protocollate in Comune ben 1.000 firme certificate di elettori di Bormio (su 4.200 residenti) che chiedevano l’indizione del Referendum.
Tale documento, secondo i promotori del referendum, è risultato essere dilatorio: ha infatti componenti estremamente burocratiche, che hanno comportato un notevole allungamento dei tempi necessari per addivenire all’indizione del referendum chiesto. A oltre un anno dalla prima raccolta firme, il referendum non si è ancora tenuto nonostante la volontà dei cittadini.
È recente il diniego comunale, con parere negativo, sul quesito referendario proposto (inconcepibile in quanto molto semplice e sostanzialmente dice: “Vuoi tu abrogare la delibera n. 5 del 26 gennaio 2022? SI/NO”).
I cittadini di Bormio sono ora in attesa del parere definitivo del Consiglio Comunale di Bormio, come riportato nel Regolamento attuativo.
Contestualmente sono state rilasciate dal Sindaco del Comune di Bormio Cavazzi Silvia alcune dichiarazioni, apparse sugli organi di stampa, dalle quali si desume come l’Amministrazione comunale dia per “cosa fatta” l’autorizzazione regionale alla realizzazione dell’opera nonostante il procedimento autorizzatorio non si sia ancora concluso, anticipandone quindi l’esito.
L’inspiegabile avvio dell’iter relativo agli espropri dei terreni necessari per la costruzione dell’opera in anticipo su tale autorizzazione regionale ne è conferma.
In questo contesto, il Comitato a Tutela dell’Alute e il Gruppo Bormini per l’Alute hanno dato incarico all’avvocato Veronica Dini, dello Studio Legale Dini-Saltalamacchia di Milano, di tutelare le iniziative intraprese relativamente al referendum abrogativo e valutare ogni azione legale possibile nel caso in cui venga rilasciata l’autorizzazione alla realizzazione della Tangenziale nell’ambito del procedimento PAUR.
«Comitato Promotore Referendario a Tutela dell’Alute» di Bormio
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