LA FIGURA INSOSTITUIBILE DI ARMANDO TRABUCCHI

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LA FIGURA INSOSTITUIBILE DI ARMANDO TRABUCCHI

Mar, 18/08/2020 - 21:48
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18 agosto 2020

In questo annus horribilis persino l’anniversario della scomparsa di Armando Trabucchi è passato in sordina, fagocitato dalle tante preoccupazioni che stiamo vivendo e dalla situazione del tutto straordinaria che si è venuta creando con il coronavirus. Me ne dispiaccio, anche se lui – da bravo cronista, sempre attento e sul pezzo – saprà guardarci con benevolenza, semmai spronandoci ad aprire gli occhi, a scendere in campo, ad essere protagonisti del nostro tempo e a lottare per ciò in cui crediamo. E proprio il 9 agosto, giorno in cui ricorre la sua dipartita, si è tenuta a Sondalo la grandiosa manifestazione per la sanità provinciale e per l’ospedale Morelli, dove Armando aveva trovato cura e assistenza, affidandosi alla competenza e all’umanità dei suoi professionisti.

Narra un proverbio: “Si chiude una porta per aprire un portone”. Nel caso di Armando, invece, possiamo ben dire che con lui si è chiuso un portone ed è rimasta aperta solo una porticina, perché a distanza di 3 anni nessuno in Alta Valle è ancora in grado di raccoglierne l’eredità per la mole di lavoro che era in grado di trattare, la quantità di informazione che quotidianamente sfornava, l’attenzione al più piccolo avvenimento, l’entusiasmo che lo animava, il tempo che dedicava alla sua amata professione. E’ un vuoto difficile da colmare perchè non basta la semplice assunzione di responsabilità: servirebbe quella carica che deriva solo dalla passione smisurata per il proprio lavoro.

 

Anna

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