INTERVISTA AL MIO CAMPIONE: DENIS BELLOTTI PRAOLINI
13 dicembre 2019
Nell’ambito di un concorso promosso qualche anno fa dalla Bormio Ghiaccio in occasione del circuito internazionale di short track denominato “Star Class”, cinque classi dell’IC “Martino Anzi” hanno intervistato alcuni protagonisti del pattinaggio di velocità, ai quali hanno sottoposto le loro domande e le loro curiosità. Ne sono nati cinque piacevoli incontri “vis-a-vis”, che i piccoli giornalisti hanno poi rielaborato in veri e propri articoli: li vogliamo riproporre di volta in volta, un po’ perchè si tratta di un lavoro meritevole da parte loro, un po’ perchè contengono richiami sempre validi sul ruodo educativo dello sport, anche quello vissuto a livello agonistico, senza dimenticare che tra poche settimane Bormio ospiterà una manifestazione mondiale quali i “Campionati del mondo junior di pattinaggio di velocità” (www.facebook.com/bormio2020) che ben riassumono la vocazione turistico-sportiva del nostro comprensorio. La lezione che ci hanno lasciato è: “non importa quale sia il tuo sport, l’importante è che impari ad amarlo” e – naturalmente – praticarlo con il massimo dell’impegno!
Anna
Istituto Comprensivo “M. Anzi”- Bormio – Sede di Valdidentro. Classe Seconda A
Mercoledì 8 novembre 2017, nella Scuola Secondaria di primo Grado di Valdidentro, le ore di lezione per la classe 2° A sono volate. A catturare l’attenzione dei ragazzi non sono state, però, le “solite” materie, ma un’attività diversa: l’intervista a un giovane campione di pattinaggio: Denis Bellotti Praolini, ora preparatore atletico della nazionale italiana di Snowboard cross. Il palmarès di Denis è ricco di premi, sia nell’ambito dello short track che nel pattinaggio di velocità; tre volte ai Mondiali, Denis ha sfiorato la partecipazione alle Olimpiadi.
Per due ore il nostro ospite è stato bersagliato dalle domande che i ragazzi avevano preparato i giorni precedenti, divisi in piccoli gruppi. Ma il nostro atleta chi è?
Sono Denis: sono nato a Isolaccia nel 1986 e, come molti atleti, appartengo all’Esercito Italiano, per il quale ho gareggiato. Ora sono in forza alla caserma di Courmayeur. Se non sono con la squadra sulle nevi, mi trovate in caserma o a casa, dove vivono i miei genitori.
Denis ha iniziato a praticare sport (sci, pattinaggio, calcio ciclismo) da bambino, inizialmente senza focalizzare l’interesse su un solo ambito; con il passare del tempo, però, lo short track è diventato la sua passione.
Dovevo partecipare a una gara di sci (discesa), ma avevo il pettorale 500; stanco di aspettare al freddo, ho deciso di gareggiare in una competizione di short track, che richiedeva meno attesa….
Gli inizi, a volte, sono frutto del caso; le passioni, però, vanno coltivate e il nostro atleta ha dedicato molti anni della sua vita ad allenamenti anche molto intensi (5 volte alla settimana), a trasferte in molte parti del mondo (Austria, Germania, Slovacchia, Cina, Corea, USA …), a gare.
Nel suo percorso da protagonista della scena sportiva, il giovane atleta è stato affiancato da molte persone, che hanno giocato ruoli diversi: gli amici di sempre, che restano tali anche fuori dalle piste, i compagni di squadra, a volte un supporto, altre un ostacolo (per invidia o strategia), gli allenatori e, primi tra tutti, Daniela e Paolo, i genitori.
Dany e Paolo hanno voluto da sempre e sempre la mia felicità; non mi hanno mai fatto pesare le loro paure, nemmeno di fronte agli infortuni più gravi e, nei momenti inevitabili di crisi, ci sono sempre stati. Mi hanno aiutato soprattutto a crescere come uomo e da loro ho imparato a pormi obiettivi stimolanti ma mai irraggiungibili.
Nel corso della carriera agonistica, Denis ha vinto molti premi, ma ha pure subito alcuni infortuni, qualcuno anche piuttosto serio.
Gli infortuni aiutano a vincere i timori: dopo una caduta senza gravi conseguenze, gli allenatori ci incitavano a fare un giro veloce, per “rimontare in sella” senza soccombere alle paure. Del resto, le gare che insegnano di più sono quelle perse!
Il rischio per un atleta, però, non è solo quello di farsi male: Denis ha molto insistito infatti sul pericolo di vivere in modo esclusivo la passione e l’impegno sportivi, dimenticando di essere persone a “tutto tondo”. Coltivare interessi extra sportivi aiuta a esser sempre connessi alla realtà, senza rinchiudersi in quella “bolla” che spesso circonda gli atleti di un certo livello e permette di vivere in modo più indolore la chiusura della carriera sportiva.
Ho sempre coltivato molti interessi, grazie anche allo stimolo di due favolosi genitori, che mi hanno trasmesso molte curiosità; Paolo, ad esempio, parla benissimo francese e, fin da piccolo, ho seguito programmi tv e letto riviste in quella lingua, così oggi sono bilingue.
Alla crescita umana di Denis ha contribuito anche la scuola: nonostante le numerose assenze dovute alle gare, infatti, ha conseguito la maturità scientifica, ha proseguito gli studi fino ad ottenere la laurea in psicologia e ha studiato “Préparation Physique” presso l’università di Lione. Gli studi non l’hanno solo preparato a svolgere una professione: dalle sue parole emerge quanto siano stai importanti per la sua maturazione, per la costruzione di una personalità ricca di risorse interiori.
E’ finita l’epoca dell’atleta palestrato ma vuoto, senza cervello; dobbiamo a noi stessi la cura del corpo e della mente: nello sport perché è la mente che guida il corpo alla vittoria e nella vita per raggiungere i propri obiettivi.
Molti altri sono stati i contenuti dell’intervista: domande personali, quesiti molto tecnici. Al termine, abbiamo chiesto a Denis se indirizzerebbe un figlio alla pratica sportiva. La risposta è stata coerente con la figura che si è delineata nel corso dell’incontro:
Se e quando avrò un figlio, vorrei che coltivasse le sue passioni, qualunque esse siano. Mi piacerebbe che praticasse uno sport, certo, ma in ogni caso lo sosterrei e lo aiuterei come hanno fatto con me a diventare una persona realizzata.
Grazie Denis, allora, campione nello sport e vero uomo.
La classe seconda A di Valdidentro, Claudia Colombo e Francesca Martinelli (seconda A) per l’avatar di Denis.
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