SULLE TRACCE DI ARMANDO

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SULLE TRACCE DI ARMANDO

Lun, 13/08/2018 - 15:08
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L'eredità del giornalista scomparso un anno fa

Nel mese di agosto di un anno fa ci lasciava Armando Trabucchi, giornalista dell’Alta Valle, nato professionalmente con “Il Settimanale della Diocesi di Como” e che poi aveva saputo sperimentare e reinventare il suo lavoro sino a costruire piccole realtà partecipate che ancora oggi funzionano e testimoniano la sua passione per il mondo dell’informazione. Sul web si possono ancora leggere le sue “Retrospettive” sul Raduno motociclistico dello Stelvio (ben 17 descrizioni annuali dell’evento), oppure i suoi ironici resoconti sulle Bormiadi, il fenomeno sportivo autunnale dell’Alta Valle per il quale Armando aveva creato una delle primissime pagine web tuttora consultabili (con tanto di foto storiche), oppure ancora i video da lui caricati su Youtube, una piccola parte di quell’immenso archivio digitale che solo qualche mese fa la famiglia di Armando ha voluto donare all’Unione Sportiva Bormiese, per la quale aveva lavorato con passione e grande soddisfazione. Come giustamente ha scritto Alberto Frizziero, che lo conosceva da tempo, Armando Trabucchi non raccontava le novità, ma le viveva! Era facile vederlo muoversi con la sua moto e presenziare in modo quasi ossessivo agli avvenimenti dell’Alta Valle, piccoli o grandi che fossero; perché ci teneva a farli conoscere e “riconoscere”, soprattutto al resto della Valtellina, dove grazie a lui le notizie dell’Alta Valle giungevano sempre puntuali e attese.

A distanza di un anno la sua eredità è ancora viva, seppure proceda un po’ faticosamente; vuoi per il vuoto che si è creato con la sua scomparsa, vuoi per la difficoltà a trovare persone che – come lui – si sacrificano anima e corpo per un’ideale, vuoi per la mancanza di abilità nel trovare gli spazi giusti in cui muoversi nel difficile mondo del giornalismo…Anche per tutto questo, Armando ci manca tuttora; possiamo solo provare a seguirne la traccia, per non disperdere il patrimonio che tanto alacremente ha saputo costruire per noi tutti.

Maiolanna