BORMIO PROTAGONISTA DELLA RANDONNÉE ‘ALPI 4000’
Si è conclusa nella serata di sabato 28 luglio la randonnée Alpi 4000, che ogni 4 anni porta centinaia di ciclisti “a spasso” intorno ai principali passi e catene alpine che toccano i 4000 metri (Monte Bianco, Gran Paradiso, Cervino, Pizzo Bernina). 1500 km di pedalata per raggiungere e superare 9 passi alpini e fra questi i 2 più alti delle Alpi: il Col d’Iseran (2770m/slm) e il Passo dello Stelvio (2757m/slm) entrambi teatri di imprese mitiche del Giro d’Italia e del Tour de France. L’edizione 2018 ha registrato circa 400 partecipanti, che sono partiti e arrivati a Bormio dopo una settimana a girovagare tra Italia, Francia e Svizzera. Li chiamano “randagi” e il termine rende bene l’idea di questi ciclisti un po’ folli, sognatori, vagabondi, che a noi comuni mortali sembrano matti da legare, ma che invece sono persone normali, normalissime, solo con quel po’ di coraggio in più che li porta a concretizzare per qualche giorno un’idea di libertà totale.
Con Alpi 4000 non contano le ore di distacco guadagnate sui concorrenti, contano i rapporti che si rinsaldano lungo i 1500 km, conta il sorriso a un ristoro dopo una crisi, conta l’incontro casuale con un altro compagno che diventa fratello di viaggio, conta l’essere parte di un tutto che ti avvolge e coinvolge in pieno. L’esperienza di una randonnée come Alpi 4000 resterà indelebile per tutta la vita! Fra i 343 finisher che sono arrivati a Bormio dopo aver concluso tutte e 7 le tappe, ci sono thailandesi, giapponesi, ucraini, americani…la zona del Pentagono – come ogni punto di controllo o di ristoro lungo il tragitto – si è trasformata in un suk di culture e di lingue e ogni randonneur – ne siamo sicuri – tornerà a casa portando con sé la carica umana dei volontari e le bellezze dei paesaggi visitati. Perché Alpi 4000 è anche questo: far scoprire luoghi sconosciuti e infondere il desiderio di visitarli, magari con la famiglia al seguito, come ci ha detto un emozionatissimo e felicissimo casertano appena giunto al traguardo dello Stelvio.
E chi pensa che la randonnée sia una gara per pochi agonisti, si sbaglia di grosso: il signor Aniceto Bulgarelli di Nonantola, conta oltre 70 primavere sulle spalle, eppure è sceso in strada con l’entusiasmo di un ragazzino (il più giovane – per la cronaca – era un greco del 1992) e ha regolarmente superato tutti i punti di controllo. L’ucraino Kozlov ha concluso la sua biciclettata con una bici modello…Graziella (proprio quella in voga degli anni 70)! Fra le donne anche la sorprendente Dorina Vaccaroni, che si è letteralmente reinventata una carriera sulle due ruote dopo quella di fiorettista.
I “randagi” hanno poca visibilità (e nemmeno la cercano!), ma non hanno le fette di salame sugli occhi e siamo sicuri che una buona percentuale di questi tornerà in un prossimo futuro nei luoghi attraversati, magari per una vacanza più rilassante. Vallelvobike di Biella e Unione Sportiva Bormiese, organizzatori di questo evento, li aspettano a braccia aperte per fargli apprezzare al meglio le bellezze dei nostri territori.
Tutte le informazioni alla pagina https://www.alpi4000.it/home
Anna
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