ALTA VALTELLINA TROPHY 2013: TANTI RECORD PER IL CLASSICO EVENTO INTERNAZIONALE DELLO SHORT TRACK

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ALTA VALTELLINA TROPHY 2013: TANTI RECORD PER IL CLASSICO EVENTO INTERNAZIONALE DELLO SHORT TRACK

Lun, 21/10/2013 - 16:07
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Ma anche il rammarico per il grave infortunio al 'nostro' Mark Chong.

Da sempre, la qualità di una manifestazione di velocità su ghiaccio si misura con i record. E di record l’Alta Valtellina Trophy 2013 ne ha fatti segnare davvero tanti.

Quelli sportivi, innanzitutto; ma anche e soprattutto quelli legati a partecipazione ed organizzazione.

Certo, non possiamo mettere in secondo piano – anzi lo mettiamo proprio in apertura – il fatto che l’evento 2013 sia stato segnato da un brutto infortunio al giovane australiano in forza alla Bormio Ghiaccio, Mark Chong. Una caduta mentre stava dominando la gara dei 500 metri nella quale ha fatto segnare il nuovo record di categoria, ha provocato una frattura che lo terrà lontano dalle competizioni di questa stagione. A lui un in bocca al lupo grande da parte di tutti…
Anche senza gareggiare nell’ultima giornata, Mark conquistato punti a sufficienza per salite sul podio della sua categoria; podio che, per la Bormio Ghiaccio, è stato raggiunto anche da Luca Spechenhauser (oro), Nicole Martinelli (argento), Elisa Confortola (argento), Viola De Piazza (bronzo) e dalla staffetta formata da Giorgia Bresciani, Gloria ed Elisa Confortola.
Alla manifestazione organizzata dalla Bormio ghiaccio dal 16 al 20 ottobre 2013 (un mese d’anticipo rispetto al consueto per lasciare posto alle prove di qualificazione olimpica una delle quali si disputa a Torino nella prima decade di novembre 2013) hanno preso parte quasi 240 atleti provenienti da 22 nazioni in rappresentanza di 49 società o squadre nazionali. E qui registriamo il primo record; non solo nei numeri degli iscritti (e mancavano diversi atleti delle nazionali maggiori impegnati proprio nella preparazione olimpica), ma anche nella prima partecipazione ufficiale all’evento di Bormio di nazioni come Spagna e Turchia. Segno inequivocabile che il movimento dello short track sta crescendo con grande rapidità anche nelle nazioni che non hanno una tradizione… “invernale”, ma che grazie agli investimenti in infrastrutture e in sostegno alle società riescono a far crescere ottimi atleti.
L’Alta Valtellina Trophy si caratterizza rispetto a diverse altre manifestazioni, per l’assegnazione di un premio speciale agli atleti ed alle squadre capaci di migliorare il record dei 500 metri e della staffetta (nella foto di Armando Trabucchi). In questa edizione sono stati ben sette i primati abbattuti: cinque nelle prove individuali da parte della Lituana Sereikaite (che ha migliorato di 3 decimi il precedente primato di Arianna Fontana), di Nicole Martinelli (che ha tolto 2 decimi alla record della polacca Maliszewska), del russo Kozlov (tre decimi meglio dell’ungherese Knoch), Mark Chong (mezzo secondo meglio di Bertoldi nella distanza e categoria che resisteva da più tempo), di del russo Kirill Shashin (30 millesimi meglio del primato registrato nel 2005 dal canadese Robillard); e poi i due nelle staffette delle categorie Junior A e B entrambi realizzati dalla squadra russa che ha tolto 5 secondi ai primati detenuti da Italia e Ungheria.
Questa dei record non è una cosa da poco; la qualità degli impianti su cui si svolgono manifestazioni di velocità su ghiaccio si misura anche e forse soprattutto dalla possibilità di far registrare primati importanti e Bormio è entrata più volte in questa lista speciale proprio grazie alla qualità di strutture che sono state individuate come ideali per gare e preparazione. Al riguardo va evidenziato un altro particolare: la squadra russa, autentica dominatrice di questo Alta Valtellina Trophy, sul ghiaccio di Bormio ha scelto di intraprendere il cammino di preparazione verso le olimpiadi di casa e da diverse estati si allena sul ghiaccio valtellinese.
Per quanto riguarda il bilancio sportivo della manifestazione è da evidenziare la forte crescita del movimento internazionale con sempre più nazioni europee che si affacciano a questa disciplina forti di investimenti ed attenzioni da parte delle rispettive federazioni. L’Alta Valtellina Trophy resta la più importante manifestazione internazionale che si svolge in Italia per iniziativa della Bormio Ghiaccio che – unica società italiana presente – che è riuscita a conquistare successi parziali e di categoria. Peccato per l’assenza di tutta la squadra nazionale italiana che, per l’occasione, poteva svolgere il ritiro a Bormio e magari schierare quegli atleti della rosa azzurra che ancora non hanno gareggiato: in vista delle prove di qualificazione olimpica poteva essere un bel banco di prova.
Soddisfatto a chiusura della manifestazione il presidente della Bormio Ghiaccio Fernando Bellotti che ha ringraziato le squadre presenti alla manifestazione, gli accompagnatori ed i tecnici rinnovando l’invito per la prossima edizione dell’AltaValtellina Trophy. Bellotti ha ringraziato anche tutti i volontari della Bormio Ghiaccio e dell’Usb che hanno consentito la migliore riuscita della manifestazione. Un plauso al lavoro della società valtellinese è stato espresso anche da Sergio Anesi, vicepresidente della Federazione e presidente del comitato organizzatore delle imminenti universiadi in programma in Trentino. I complimenti per l’organizzazione perfetta sono arrivati anche da parte dell’ungherese Balazs Kover, chief referee oltre che dai rappresentanti delle squadre e società presenti.

A cura di Armando Trabucchi

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