“PISTA BASSA” DELLA VAL POLA: CRESCONO POLEMICHE E PREOCCUPAZIONI

2
min di lettura

“PISTA BASSA” DELLA VAL POLA: CRESCONO POLEMICHE E PREOCCUPAZIONI

Dom, 05/04/2009 - 15:35
Pubblicato in:
ANCHE GLI AUTOTRASPORTATORI PRENDONO POSIZIONE

VALDISOTTO – La “pista bassa” della Val Pola non può restare chiusa per due anni. E’ il coro che si sta alzando in queste ore soprattutto dopo che AltaReziaNews ha sollevato un vero e proprio caso. Un percorso alternativo alle gallerie (ed abbiamo verificato nelle ultime ore quanto sia necessario) è di fondamentale importanza, non solo per cicloturisti e ciclo amatori, non solo per coloro che utilizzano i mezzi agricoli in quella zona, non solo per le autobotti che portano benzina e gasolio a Livigno…

 

Sembra che siano caduti tanti fulmini a ciel sereno: un coro di critiche per dire che “così non può andare; così non doveva andare…”
Se n’è parlato nel più recente consiglio comunale di Valdisotto con la minoranza ad accusare la giunta di non aver preteso il mantenimento della strada bassa anche in presenza del cantiere della Val Pola. Accusa respinta in quella sede – ed anche oggi, da noi interpellato, dal sindaco Alessandro Pedrini: “non eravamo noi in amministrazione quando la conferenza dei servizi ha preso le sue decisioni; ma credo che ora il problema non sia quello di scaricare le responsabilità quanto di trovare una soluzione ad un problema che, probabilmente, nessuno aveva considerato prima. Non possiamo permetterci davvero due anni senza una strada alternativa alle gallerie, anche in chiave turistica e sportiva; ho informato tutti i sindaci dell’alta valle e la Comunità Montana perchè si possa far pressione insieme”.
La questione era stata sollevata proprio dal nostro giornale dopo le proteste e le segnalazioni di ciclo amatori, residenti nell’area impossibilitati a muoversi con i mezzi agricoli, cittadini che viaggiano con mezzi leggeri solitamente dirottati fuori dalle gallerie per ragioni di sicurezza. Ma a protestare, adesso, sono pure gli autotrasportatori.

Sicuramente a rilanciare la questione è stato l’incidente in cui ha perso la vita una giovane donna di Sondalo: fosse accaduto nel tronco più a valle dell’ultima galleria in direzione Bormio c’era di fatto il blocco di tutta la circolazione tra Bormio e Sondalo. Va detto – e ci è stato precisato dal sindaco Alessandro Pedrini – che l’isolamento sarà comunque scongiurato: “di concerto con la prefettura è stato stabilito che in un eventuale caso di chiusura delle gallerie verrà sospeso il cantiere e il traffico verrà dirottato sulla pista bassa…”. Pista bassa che tornerà agibile, ad orari e con prescrizioni, da martedì 7 aprile dopo i lavori fatti per creare una bretella là dove sono stati distrutti i primi tornanti della strada alta. Ma per percorrere quella pista non omologata “bisognerà firmare – protestano gli autotrasportatori – assumendosi tutte le responsabilità in caso di danni ed incidenti”.
Una situazione, questa, che anche per Rudy Galli, portavoce della categoria, “deve essere al più presto chiarita: abbiamo accettato un mese viaggiando di notte con doppi turni e costi che sono raddoppiati; oltre non intendiamo andare…”.
Ma la protesta più forte è quella che continuiamo a registrare sul nostro sito: quella dei ciclo amatori, dei contadini locali, dei cittadini che viaggiano con mezzi leggeri, anche di molti operatori turistici che ci dicono “in galleria è improponibile dirottare tutto questo traffico, anche per evidenti condizioni di sicurezza; per una realtà turistica come la nostra impedire per due anni il transito è cosa impensabile. Senza contare la nutrita serie di manifestazioni già programmate: non basta un sentierino, serve una strada”.