BARBIE NON PUÒ STARE ZITTA!
Giovedì 30 novembre alle ore 21 presso la Sala Consiliare di Montagna in Valtellina si terrà un incontro organizzato dalla Fondazione Culturale Montagna in Valtellina dal titolo “Barbie non può stare zitta!” iniziativa dedicata alla Giornata contro la violenza sulle donne
Una serata di riflessione sulla genesi della violenza di genere con la dott.ssa Noemi Zenzale, psicologa clinica specializzata in psicoterapia e psicotraumatologia infantile e Elena Botta critica cinematografica.
Barbie, pellicola di Greta Gerwig sarà lo spunto di dialogo sulla concezione della donna nella società odierna, passando attraverso gli scritti di Michela Murgia e sull’uso erroneo del linguaggio che è ancora radicato in una realtà di stampo patriarcale.
La dott.ssa Noemi Zenzale che lavora principalmente per favorire la presa di contatto con il proprio bambino interiore e la conseguente rielaborazione della propria storia passata, darà degli strumenti per riuscire ad individuare le cause della violenza di genere e non solo.
Spesso le dinamiche che sono alla radice dei femminicidi sono correlate ad una relazione parentale disfunzionale che può evolversi sia dalla parte della vittima che dalla parte del carnefice; un bambino irrisolto è spesso un adulto insicuro che va aiutato attraverso la psicoterapia a prendere contatto con la parte nascosta di sé.
Un viaggio interessante che partirà dalla rappresentazione cinematografica, passando attraverso la letteratura per poi approdare ad una possibile soluzione a un problema così grande come la violenza di genere, nella speranza che possa essere una goccia nel mare dell’indifferenza.
Il Presidente della Fondazione Culturale Eugenio Formolli ha dichiarato: “La Fondazione Culturale Montagna in Valtellina non può astenersi dall’affrontare un tema tanto attuale quanto raccapricciante come quello della violenza sulle donne, fenomeno ascrivibile principalmente a situazioni famigliari e non necessariamente legato a condizioni di degrado. Ci troviamo di fronte ad episodi neanche troppi isolati di contesti all’apparenza di assoluta normalità e con profili culturali alti. Capire da dove proviene tanta capacità di trasformare persone socialmente bene inserite nella società civile in spietati killer è fondamentale per prevenire la violenza di genere”.
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