INFORTUNI SUL LAVORO IN PROVINCIA DI SONDRIO DA INIZIO ANNO DIMINUISCONO LE DENUNCE DI INFORTUNIO MA, PURTROPPO, AUMENTANO I MORTI SUL LAVORO
I dati INAIL delle denunce di infortunio per l'anno 2023, aggiornati al mese di luglio, evidenziano, per la provincia di Sondrio, una diminuzione delle denunce ma, purtroppo, anche un aumento dei morti sul lavoro.
Infatti, nei primi sette mesi del corrente anno, in provincia di Sondrio, le denunce di infortunio sono diminuite, passando dalle 1325 dello stesso periodo dell'anno 2022 a 1247 nel 2023 con una flessione di circa il 6% ma, nel contempo, registriamo un aumento delle denunce di infortunio mortale: 2 nei primi sette mesi del 2022, 3 nello stesso periodo del corrente anno, un aumento che, purtroppo, è rilevabile anche in ambito regionale lombardo con 97 morti nei primi sette mesi del 2023 a fronte dei 90 nello stesso periodo del 2022.
La diminuzione del dato infortunistico in provincia di Sondrio è in linea con una complessiva diminuzione degli infortuni registrata in tutta la Lombardia, sempre con riferimento ai primi sette mesi del 2023 confrontati con lo stesso periodo dell'anno 2022, e può essere attribuita ad una netta diminuzione degli infortuni determinati dall'infezione da covid-19. Infatti, il dato lombardo evidenzia, nei settori della sanità e dell'assistenza sociale, settori fortemente colpiti dagli “infortuni covid”, una flessione netta con 2469 denunce di “infortuni covid” nei primi sette mesi del 2023 a fronte delle 10481 dello stesso periodo del 2022.
Pertanto, se analizziamo il dato infortunistico, al netto degli infortuni determinati dal coronavirus, constatiamo che, anche nella nostra provincia, così come in Lombardia e in Italia, il dato infortunistico, da qualche anno, rimane costante senza subire una rilevante diminuzione come sarebbe, invece, auspicabile.
Proprio la considerazione di una mancata significativa diminuzione degli infortuni sul lavoro, con riferimento soprattutto a quelli mortali, a cui si assiste da qualche anno a questa parte, ci deve spingere a considerare la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro quale priorità assoluta. Sono necessari ed urgenti interventi specifici per implementare le attività di controllo e di prevenzione che, al momento, risultano inadeguate a causa, soprattutto, della irrisolta carenza di personale impegnato nelle attività ispettive.
Michele Fedele (Referente CISL Sondrio Sett. Salute e Sicurezza sul Lavoro)
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