Se c’è un settore tribolato e a cui il covid ha tarpato le ali, questo è il basket.

Ai primi difficoltosi anni di attività, caratterizzati da un cambio di linea nella gestione e da avvicendamenti tecnici, erano seguiti mesi di impegno costante da parte del Consiglio per trovare uno spiraglio di operatività che consentisse al settore di offrire ai giovani una proposta valida e concreta.

Il Consiglio, costituitosi nel dicembre 2019, ha speso in questi anni le sue energie nel ricostruire quello che di volta in volta veniva bloccato a causa del covid; un segno di grande determinazione e di tenacia da parte di questi volontari, che per pura dedizione (i loro figli, infatti, non sono più coinvolti nell’attività sportiva) si spendono per questa disciplina.

Un segnale confortante arriva da Tirano, dove la dirigenza del basket locale – che pure ha difficoltà a reperire giocatori in un bacino molto più ampio rispetto all’Alta Valle – ha confermato la sua disponibilità ad attivare un percorso condiviso.

Ce lo conferma la vicepresidente Monica Pedrana:

«Sì, gli accordi con il Basket Club Tirano-Gruppo Maganetti sono ancora in essere. L’idea sarebbe quella di suscitare l’interesse di qualche ragazzo/a lungo tutta la fascia Tirano-Bormio, dove i numeri ci sarebbero, e concordare poi gli allenamenti con i tecnici disponibili, dal momento che non è facile nemmeno reperire personale qualificato per seguire gli aspiranti cestisti. Attualmente noi come Basket Bormio proponiamo allenamenti per una decina di giovani suddivisi in due fasce d’età, elementari e superiori, seguiti da un tecnico. Per ora, l’importante era ripartire e poi valuteremo strada facendo anche in base al riscontro con gli interessati».

Come già negli anni passati, i dirigenti della Bormio Basket stanno ragionando sulla possibilità di proporre al Pentagono una giornata aperta all’avvicinamento e alla conoscenza del basket; indispensabile sarà l’aiuto dei colleghi del Basket Club Tirano-Gruppo Maganetti e soprattutto dei volontari US Bormiese.

Sul prosieguo del settore, molto dipenderà dall’interesse dimostrato per questo sport e dall’eventuale incremento delle iscrizioni. Con una considerazione: pensare di trovare tutto sotto casa, di questi tempi, è forse un tantino utopistico e varrebbe la pena di riflettere prima sul benessere dei propri figli e dopo sulle nostre comodità.