DA BORMIO ALLA SICILIA PER LA TRAVERSATA DELLO STRETTO

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DA BORMIO ALLA SICILIA PER LA TRAVERSATA DELLO STRETTO

Sab, 04/06/2022 - 14:54
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L'impresa di Emiliano De Simoni, a metà tra vacanza e impegno sportivo

 

Da Bormio alla Sicilia per attraversare lo Stretto di Messina a nuoto. È la singolare impresa che Emiliano De Simoni giovane barista del bar Pentagono di Bormio si è inventato in questo 2022 e che ha da poco portato a termine in poco più di un’ora (precisamente 1.13,23), un tempo di tutto rispetto per una gara amatoriale (i professionisti impiegano circa una mezz'oretta), soprattutto tenendo conto del fatto che Emiliano si è avvicinato al nuoto solo da pochissimo tempo

Vero, - racconta Emiliano - prima di 2 anni fa stavo giusto a galla ma non sapevo nulla della respirazione e non avevo mai nuotato a lungo. Ho iniziato a fare i corsi della piscina, ma poi il Covid ha fermato tutto e quando ho ripreso ad andare in vasca, ho pensato che avere un obiettivo mi potesse aiutare. Così ho deciso di iscrivermi alla traversata...

Idea quantomeno bizzarra…

In fondo, la traversata a nuoto era solo parte di qualcosa di più articolato ed è stata lo spunto per una vacanza con gli amici. Infatti, prima del giorno fatidico previsto per la prova, abbiamo visitato la Sicilia con un tour in bici della durata di 7 giorni. 7 tappe di circa 70 km al giorno, da Palermo ad Agrigento, pedalando nella Sicilia più vera: abbiamo apprezzato molti menù squisiti e freschissimi, incontrato gente cordialissima e ce la siamo goduta.

 

Appunto, è bizzarro perché normalmente quando si tenta un'impresa sportiva, per quanto goliardica, ci si prepara a puntino e la testa si concentra solo sull'obiettivo...

Ma io mi sono allenato, eccome! Ho nuotato tanto in piscina! E comunque, la sera prima della traversata, un poco di tensione m'è venuta...

Nuotare in mare aperto è un po' diverso dalla piscina...

Me ne sono accorto... Soprattutto per il freddo che ho preso!

Ecco, raccontaci questa traversata

È una manifestazione che in Sicilia si svolge regolarmente 3 volte ogni mese da maggio a settembre. Ci si iscrive e si parte in gruppetti di 4 o 5, seguiti da alcune barche che ci accompagnano per tutto il tempo. La nuotata in sé non è così proibitiva: ufficialmente sono 3,3 km di distanza, che poi diventano 3,5 perché le correnti ti portano a seguire una linea a U.

Quali le difficoltà maggiori?

Anzitutto le correnti: cambiano in continuazione e quindi ti sballottano qua e là, tanto che in certi momenti ti sembra di aver perso completamente la linea di rotta. E poi, alcune correnti sono apportatrici di un freddo micidiale. Quando sono uscito dall'acqua ero stremato dal freddo, non ne ho mai preso così tanto in vita mia!! In quell'ora di nuoto sono passato dai 16 ai 26 gradi e viceversa!

 

Quindi, pur essendo impegnato a nuotare avevi percezione di ciò che accadeva intorno a te?

A volte sì, a volte no. Capitava che gli amici mi chiamassero e non sentivo, altre volte ero io che mi fermavo perché avevo bisogno di capire qualcosa... Ad esempio, appena dopo la partenza, quando sono rimasto da solo, non sapevo più dove stavo andando perché avevo perso i riferimenti vicini e quindi mi sono dovuto fermare un attimo...

Ma non ci sono le barche che vi seguono?

Sì certo. Ma all'inizio è stato straniante, dopo poche bracciate ho scoperto che non solo ero rimasto indietro di 10 metri dagli altri, ma mi ero anche spostato di 30 metri rispetto a loro!!

Hai avuto sostegno dalle barche?

Le barche sono fondamentali anzitutto perché ci guidano nelle correnti. Gli scafisti, infatti, riescono a capire dove le correnti sono più favorevoli e quindi ci agevolano moltissimo nell’impresa. Senza di loro, nuotare nello Stretto sarebbe veramente dura. Poi, per me sono stati importantissimi gli amici che mi hanno seguito e sostenuto e senza i miei quali probabilmente non ce l'avrei fatta. Andrea, Marco, Beppe, Nicola: è anche grazie a loro che gli scafisti si sono ricreduti, perché all'inizio non mi davano molto credito, ma poi sono passati dal «questo non ce la fa» al «non può mollare adesso».

Insomma, una gran bella soddisfazione

Sì, anche se ci ho messo un po' a rendermene conto... Diciamo che appena uscito dall'acqua sono rimasto in uno stato catatonico per circa 15-20 minuti! Alla consegna dell'attestato, invece, ero davvero orgoglioso.

 

Dal punto di vista dei siciliani, questa manifestazione cosa rappresenta?

È molto particolare, anche se si svolge con una certa frequenza. Io quando raccontavo ai siciliani del tentativo che avrei fatto, riscontravo molta simpatia e anche apprezzamento misto a incredulità non appena sapevano che nuoto solo da pochi anni. E poi, ci si muove in un'ambientazione eccezionale: un nuotatore di un altro gruppo, mentre era intento alla traversata, si è visto improvvisamente un tonno uscire dall’acqua, passargli davanti e con un tuffo sprofondare nuovamente nel mare, mentre dietro di me so che hanno pescato 2 grossi pesce spada!

Rifaresti questa esperienza?

Sicuramente, sempre con il fondamentale accompagnamento degli amici. Potrei persino pensare di fare sia l’andata, sia li ritorno…

 

Bravo, Emi, bisogna sognare in grande, però la prossima volta – mi raccomando – vedi di indossare la muta!

 

Anna

Foto: Andrea Meraldi

Su Instagram è disponibile l'intero video della traversata alla pagina https://www.instagram.com/tv/Cd796xlqgD2/?utm_source=ig_web_copy_link

 

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