“La cultura rinasce (e passa in Valtellina)”

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“La cultura rinasce (e passa in Valtellina)”

Sab, 14/05/2022 - 19:01
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“Educarsi ad educare ad un utilizzo sano e consapevole delle tecnologie digitali”: i consigli della dottoressa Viganò a genitori e insegnanti

 

Proseguono gli appuntamenti con la rassegna “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)”, promossa dalla Cooperativa Nicolò Rusca Onlus - Istituto Pio XII in collaborazione con Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio e Scuole Polo Ic “Paesi Orobici” di Sondrio e “Istituto Alberti” di Bormio, grazie al contributo di Fondazione Cariplo. Ieri sera, presso la Scuola Pio XII, la dottoressa Isabella Viganò, counselor di associazione Periplo, ha incontrato numerosi insegnanti e genitori per affrontare il tema del rapporto fra i bambini e le tecnologie digitali. Tanti gli spunti offerti dall’esperta «per educarsi ed educare ad un utilizzo sano e consapevole dei devices» a cominciare già dai primi mesi di vita del bambino ma anche durante gli anni della scuola dell’infanzia e primaria. «L’importante è imparare ad utilizzare questi strumenti come risorsa e non come limite - ha sottolineato Viganò rispondendo alle domande delle famiglie –. Si tratta di una sfida molto impegnativa perché dobbiamo creare un approccio educativo che si adatti in modo creativo a una realtà sempre più digitale e un virtuale sempre più totalizzante. Il nostro obiettivo, come genitori ed educatori, è quello di tendere ad un uso responsabile e quindi efficace della tecnologia avvalendoci di strumenti come il dialogo e la negoziazione ma anche definendo regole e limiti. Le regole non sono da cambiare solo perché è cambiata la tecnologia: si devono applicare regole chiare e condivise, non solo impartite, ma soprattutto devono essere rispettate in primis dai genitori affinché gli adulti possano risultare credibili e coerenti. È importante applicare alla dimensione tecnologica le proprie strategie e convinzioni educative; il tema non è vietare ma costruire significati: deve esserci un progetto educativo e, per farlo, è fondamentale la complicità dei genitori e dell’intera comunità educante».

Non è raro che, già nella prima infanzia, i bambini possano sviluppare un “meccanismo di dipendenza dopaminergica da tablet o smartphone”, proprio in quella fase della vita in cui la mente è estremamente ricettiva. «Il concetto è stato spiegato molto bene dalla professoressa Daniela Lucangeli, esperta di psicologia dell’apprendimento. Quando un bambino ha in mano uno smartphone è difficile toglierlo e questo anche perché esso può diventare un oggetto transizionale, un oggetto fisico nel quale il bambino ritrova la figura di attaccamento primaria», ha spiegato la dottoressa Viganò. «Secondo le linee guida dei pediatri, i bambini sotto i 2 anni dovrebbero astenersi completamente dall’uso di dispositivi digitali. Sotto gli 8 anni bisognerebbe escluderli durante i pasti, un’ora prima di andare a dormire, evitare programmi frenetici o rapidi, con contenuti violenti o distraenti e astenersi dall’uso di smartphone e tablet come pacificatore per mantenere i bambini calmi in luoghi pubblici. E ancora bisognerebbe limitare l’esposizione a meno di un’ora al giorno tra i 2 e i 5 anni; a meno di 2 ore al giorno tra i 5 e gli 8 e limitare l’esposizione a programmi di alta qualità solo in presenza degli adulti». Tanti i fattori di rischio che possono scaturire da un rapporto scorretto con le nuove tecnologie: «L’abuso causato dall’alterazione del sistema dopaminergico, la diminuzione della capacità di attenzione, la difficoltà a produrre immagini e una minore competenza somatica, l’aumento dei tassi di obesità, comportamenti sedentari e alimentazione non adeguata, disturbi del sonno, disturbi della vista, dell’udito e del linguaggio».

Il prossimo appuntamento è per lunedì 16 maggio insieme a Pietro Baroni,  presidente di "Colloqui Fiorentini" che terrà alle ore 20.45 presso la Sala "Besta" della Banca Popolare di Sondrio una conferenza dal titolo “Dino Buzzati - Uno ti aspetta”.

 
 
 
Ufficio Stampa UST