OLIMPIADI 2026: PARTE IL TOUR PER LA PROMOZIONE DELLA LOMBARDIA
Una conferenza-fiume a Sondrio presso la sede di Confartigianato sulle Olimpiadi invernali 2026, giunta appena poche ore dopo quella di Bormio e antecedente le altre 2 previste per domani a Chiavenna e Varenna. Non si può dire che manchino le occasioni di confronto su questo tema, visti i numerosi appuntamenti che - piccoli o grandi che siano - si stanno mettendo in campo per promuovere un evento che buona parte della gente percepisce ancora lontano, ma sul quale bisogna investire oggi sia in termini di comunicazione, sia in termini di lavori ed operatività. Per l'occasione è giunto nel capoluogo anche il presidente regionale Attilio Fontana, che con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e il governatore veneto Zaia, si è speso personalmente per la candidatura Milano-Cortina.
Il tour previsto nelle giornate del 3-4 novembre 2021 sull'asse Milano-Lario-Valtellina, promosso dall’assessore Massimo Sertori e dal sottosegretario Antonio Rossi, va nella direzione di un primo, importante collegamento dei territori e delle province che costituiscono la Lombardia tutta. Se le Olimpiadi, infatti, si svolgono necessariamente in poche località, è anche vero che gli investimenti che discenderanno in seguito all’evento olimpico avranno conseguenze importanti per tutti perché ne potrà beneficiare gran parte della popolazione, o almeno queste sarebbero le intenzioni. Poi, si sa, la programmazione e la realtà non sempre finiscono col coincidere: siamo in Italia, il paese dei conflitti, della burocrazia e dei 60 milioni di allenatori...
In attesa della costituzione ufficiale del Comitato Organizzatore (per la gestione dei grandi eventi sportivi territoriali da qui al 2026, tra cui la Coppa del Mondo di sci) e della società “Infrastrutture Olimpiche” (per la realizzazione di opere e infrastrutture), si lavora per approntare il Piano socio-economico, perché la vera scommessa sarà quella di lasciare qualcosa sui territori non coinvolti dalle gare e più precisamente cercare di renderli attrattivi puntando sulle peculiarità che ciascuno di essi può offrire. In quest'ottica diventerà fondamentale l'apporto che ogni singolo portatore di interesse potrà e vorrà dare per raggiungere questo obiettivo, poiché a distruggere sono bravi tutti, mentre la vera abilità è quella di saper costruire, anche in termini di relazioni e di proposte fattive.
Da qui al 2026 intercorrono ancora 4 anni, un lasso di tempo che ai più sembrerà lungo ma che in termini di progettualità è un refolo di vento, se pensiamo che tra poco meno di 3 mesi riceveremo ufficialmente la bandiera delle olimpiadi dalle mani della Cina, dove a febbraio si chiuderanno i Giochi Invernali 2022.
Molti i dati che sono stati forniti a supporto dei capisaldi di queste olimpiadi ossia “sostenibilità, attrattività e accessibilità”, ad esempio il potenziamento del flusso turistico di Torino dopo le Olimpiadi del 2006 (viene riportato il dato del +102%) o la crescita che è stata rilevata nelle località sedi dei giochi, dove si è registrato un incremento turistico medio del 9% con punte sino al 30%. Forse, sugli impianti di Torino, non è tutto oro quello che luccica (si veda la pista di bob e slittino di Cesana o l’ex villaggio olimpico), ma è indubbio che le consistenti risorse economiche che arriveranno apriranno possibilità sinora rimaste nel libro dei sogni, basti pensare alla nostra ottocentesca rete stradale/ferroviaria!
Il tema delle infrastrutture è da sempre uno dei più sentiti e combattuti, non semplice da affrontare per i tanti punti nevralgici e per la famigerata macchina burocratico-amministrativa italiana. Allo stato attuale – riferisce l’assessore Sertori – «la tangenziale di Tirano è in fase di aggiudicazione provvisoria, alla quale seguiranno i 60 giorni di tempo per eventuali ricorsi; quindi, si dovrebbe procedere con l’inizio dei lavori. Nel caso in cui, per la tangenziale come per altre opere, si dovessero registrare ritardi, è prevista l’attribuzione di poteri straordinari nei 2 anni che precedono l’evento olimpico, per arrivare pronti all’appuntamento, facendo sì che gli atleti possano gareggiare in condizioni ottimali e che i Giochi si possano svolgere nel modo migliore».
Ma la parola che oggi è risuonata con più forza dalle bocche di tutti è stata “unione”. Ciascuno di noi, da buon valtellinese, conosce l’innata conflittualità di paese con cui si alimentano infiniti dissidi e si perdono occasioni. «È importante che il territorio sia unito, senza dispersione di energie»; lo dicono e lo ripetono l’assessore Sertori, il sindaco Scaramellini, il presidente provinciale Moretti... ognuno deve portare il suo contributo in modo costruttivo.
Non sarà facile, siamo un territorio straordinariamente ricco e altrettanto litigioso. Forse sarà questa la partita più difficile da giocare e da vincere sul tavolo delle Olimpiadi. Su questa ribalta, in appendice, viene riservato un ruolo autorevole agli organi di stampa per la loro capacità di veicolare contenuti verso l’esterno; senza, con questo, che debbano diventare i “megafoni” di chicchessia, ma semplicemente come strumenti in grado di promuovere il miglioramento del territorio su cui operano, da un punto di vista celebrativo e parimenti da un punto di vista critico.
Anna
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