QUANDO SI PRENDE SPUNTO AL SUPERMERCATO DELL’IGNORANZA

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QUANDO SI PRENDE SPUNTO AL SUPERMERCATO DELL’IGNORANZA

Sab, 08/02/2020 - 21:41
Pubblicato in:

8 febbraio 2020

Se il grande compositore italiano Gioacchino Rossini fosse vissuto a Bormio ai giorni nostri, non avrebbe potuto trovare ispirazione migliore per l’aria più famosa del suo “Barbiere di Siviglia”: la calunnia è un venticello che sussurra alle orecchie della gente, s’insinua nella testa, si gonfia, si propaga e infine deflagra seppellendo e calpestando indegnamente il suo sventurato bersaglio. A Bormio – come ovunque – c’è gente che si fa i fatti suoi, nel rispetto del lavoro (o dell’ozio) altrui, c’è gente che lavora e si rimbocca le maniche mettendoci la faccia e rischiando in prima persona, c’è gente che sparla ciondolando nei bar, nella migliore tradizione dei perdigiorno italiani, e c’è gente boccalona disposta a credere a tutte le idiozie che circolano in giro senza accertarsi di quanta verità contengano.

Fondamentalmente, io credo che buona parte delle malignità che si sentono in giro derivino da ignoranza (nel senso etimologico del termine); voglio sperare che non sia cattiveria, perché chi deliberatamente con attacchi gratuiti e offensivi, affossa il lavoro altrui – soprattutto quando questo lavoro porta un vantaggio turistico ed economico non indifferente per tutto il territorio – dovrebbe essere allontanato dai posti di responsabilità e rinchiuso in manicomio. Questo in un paese normale… ma si sa che l’Italia non è un paese normale e i nostri piccoli comuni non sono altro che lo specchio del nostro grande paese.

Proviamo a fare un esempio per rendere meglio l’idea:

Melbourne: 4 900 000 abitanti, 2^ città dell’Australia
Osaka: 2 705 262 abitanti, 2^ città del Giappone
Sofia: 1 478 330 abitanti, capitale della Bulgaria
Innsbruck: 130 894 abitanti, capoluogo del Tirolo
Varsavia: 1 764 615 abitanti, capitale della Polonia
Montreal: 1 704 694, 2^ città del Canada
Bormio: 4 148 abitanti, piccolo comune lombardo

Cos’avrà mai in comune Bormio con tutte le altre città sopraelencate? Quasi nulla, senonché tutte sono state sedi di un Mondiale junior di short track. Voi capirete, che competere con metropoli dotate di capitali, mezzi, servizi che sono 100 volte tanto i nostri, è qualcosa di assolutamente straordinario, ma lo è ancor di più se pensiamo che il livello e la qualità che – nel nostro piccolo – possiamo offrire non sono improvvisati né sporadici, ma sono il frutto di un lavoro ultradecennale, fatto di passione, esperienza e molto, molto, molto volontariato. Ora, si parla tanto di “eccellenze” e di “promozione”, ma quando si tratta di apprezzare quel che già abbiamo di eccellente da promuovere… non ci resta che piangere! D’altronde, se anche il povero Cristo è stato messo in croce dai suoi stessi conterranei, non vedo come Bormio si possa salvare dai suoi peggiori nemici e cioè i bormini!

E così, se da un lato c’è una Federazione Internazionale di livello mondiale che si congratula per la magnifica accoglienza e l’altissimo livello qualitativo offerti in una manifestazione, dall’altra parte ci sono compaesani che – anziché sentirsi orgogliosi di un riconoscimento istituzionale mondiale – si lasciano andare a commenti che fanno affiorare qualche dubbio sulla loro capacità di operare in modo equilibrato nelle varie situazioni.

Io penso che nel nostro comprensorio ci sia spazio per tutti e quello che ciascuno fa per portare il suo contributo alle nostre vallate – piccolo o grande che sia – è importante. Si può discutere, si deve discutere, sulle modalità di intervento più opportune, sui provvedimenti da adottare, sulle azioni da mettere in campo per il territorio… ma le posizioni di disaccordo non dovrebbero mai travalicare oltre le proprie competenze professionali e soprattutto non dovrebbero mai rifornirsi di spunti al dozzinale supermercato dell’ignoranza.

 

Anna