Potenziare il sistema dei consultori pubblici, garantire la piena applicazione della legge 194/78, l’IVG farmacologica e la salute di genere

1
min di lettura

Potenziare il sistema dei consultori pubblici, garantire la piena applicazione della legge 194/78, l’IVG farmacologica e la salute di genere

Lun, 28/07/2025 - 16:57
Pubblicato in:

Un presidio pubblico di salute e diritti! Questo è innanzitutto il ruolo dei consultori pubblici. Lo
ricordano dalla Cgil Turcatti e Puleri, sottolineando però anche il continuo e aggressivo
attacco che viene loro mosso. Ecco perché riteniamo opportuno ricordare, oggi più che
mai, come anche nella nostra Provincia i Consultori Familiari hanno fatto la storia dei diritti e
della salute di intere generazioni, ma i ripetuti tagli alla sanità pubblica ne hanno ridotto
drasticamente il numero e il personale sanitario, sociosanitario e amministrativo che ci
lavora.
La Legge prevede 1 consultorio familiare ogni 20mila abitanti, invece sono 1 ogni 32mila (-
40%), la maggior parte dei quali non dispone di tutte le professionalità previste:
psicologhe/i, ginecologhe/i, ostetriche, assistenti sociali, mediatrici e mediatori culturali.
“Per noi della FP CGIL, il disinvestimento delle politiche pubbliche nei confronti dei consultori
significa demolire luoghi e servizi pubblici per la salute sessuale e riproduttiva, per la
prevenzione della violenza di genere, del disagio giovanile e familiare, per l’educazione
all’affettività e alla sessualità, per la salute delle donne lungo tutta la vita, per l’accesso
libero e sicuro all’IVG” - sostengono Michela Turcatti e Leonardo Puleri.
E ancora: “Il quadro provinciale che si contraddistingue per la riconosciuta professionalità
degli operatori presenti non è esente dalle criticità nazionali sul rapporto fra consultori e
abitanti nella misura di uno a ventimila così come previsto dalla Legge 34/96. In una
rilevazione della CGIL Lombardia del luglio 2024, a fronte di una popolazione provinciale di
178.948 abitanti, sono presenti solo 5 consultori familiari pubblici in un rapporto di 1 ogni
35.791 abitanti, in un contesto geografico e territoriale laddove la prossimità e l’accessibilità
ai servizi sanitari diventa essenziale per l’esigibilità dei diritti della donna e delle persone”.
I consultori non sono stati immuni dai tagli, anzi. Anche la programmazione dei fabbisogni
2025-2027 di ASST Valtellina, pur rimarcando il valore pubblico dei servizi, sembra non
esprimere nuove progettualità orientate verso un reale rilancio di questi presidi di salute così
essenziali e delicati, dedicando invece sforzi, energie, risorse finanziarie e umane verso
l’evento Olimpiadi e alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie collegate a questo
appuntamento.
“Ben vengano – concludono i due sindacalisti del quadrato rosso - le iniziative come i
“Baby Pit Stop” previsti da Regione Lombardia nell’ambito dei futuri Giochi Olimpici ma la
vera sfida di un territorio particolarmente complesso come quello lombardo è garantire i
LEA, le prestazioni riferite all’assistenza sociosanitaria ai e alle minori, alle donne di tutte le
età, alle persone LGBTQIA+, alle coppie, alle famiglie, e quindi garantire i consultori con
standard e indicatori nazionali, garantendo un loro pieno potenziamento dal punto di vista
infrastrutturale e del personale, in modo da attuare tutte le funzioni e le attività che per
legge sono ad essi attribuite”.

Michela Turcatti - Leonardo Puleri

FP CGIL Sondrio

©️la riproduzione – anche parziale – di questo contenuto è vietata senza citazione della fonte, ai sensi della legge sul diritto d’autore