“Manifestazione internazionale dei frontalieri italiani in Svizzera sabato 25 maggio a Como: per il rispeo dell’accordo fiscale, contro l’ingiusta tassa sulla salute”
22 maggio 2024
Sabato 25 maggio a parre dalle 9:30 si terrà a Como in Via Luigi Einaudi la prima manifestazione
internazionale dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera, contro l’ingiusta tassa sulla salute, per il rispeo
dell’accordo fiscale internazionale e per la piena applicazione del memorandum d’intesa sooscrio nel
dicembre 2020 tra il Ministero dell’economia, le organizzazioni sindacali confederali italiane e l’Associazione
dei Comuni di confine del dicembre 2020, trado, con voto unanime delle forze poliche in Parlamento, nella
legge 83/23 del luglio scorso.
Con l’approvazione della legge di bilancio 2024, Governo e Parlamento hanno introdoo una nuova tassa sui
frontalieri italiani avi per lavoro in Svizzera, volta a finanziare un maggior salario ai lavoratori della Sanità
nelle aree di confine. Una tassa che colpisce tu i frontalieri ed i loro familiari a carico che lavorano in Svizzera
ante 17/7/2023, a far data dal 1/1/24 con modalità non ancora determinate. Si traa di un nuovo balzello
introdoo a soli pochi mesi dall’entrata in vigore di un traato internazionale che è stato negoziato per oltre
dieci anni.
A nulla sono valse le nostre richieste di stralcio - fin dal mese di oobre scorso, di un provvedimento iniquo,
ingiusficato ed intempesvo e, verosimilmente, illegimo.
Iniquo perché basato sul presupposto sbagliato: i frontalieri sono contribuen indire nazionali araverso i
ristorni fiscali pari al 40% di quanto versato alla fonte in Svizzera.
Ingiusficato perché in contraddizione con quanto lo stesso Ministero della Salute ha sempre sostenuto (e
ribadito con apposita circolare agli assessora regionali alla sanità del 8 marzo 2016), quale ragione stessa
dell’erogazione del SSN ai frontalieri fiscali (dentro la fascia dei 20 km dal confine svizzero) che hanno optato
per la sanita nazionale.
Intempesvo e di dubbia legimità, perché in aperto contrasto con i contenu del neonato accordo fiscale
che sancisce il dirio esclusivo della Svizzera a tassare i reddi di quei frontalieri che sono entra nel mercato
del lavoro elveco tra il 31/12/2018 e il 17/7/2023. La tassa sulla salute introduce quindi un meccanismo
illecito di doppia tassazione, pertanto contrario al modello adoato dai paesi OCSE. Anche per questa ragione
la manifestazione vedrà la presenza del sindacato svizzero che, a buon dirio, si percepisce come parte lesa.
Nelle prossime semane presenteremo le conclusioni del parere legale affidato ad un pool di avvoca e
finalizzato a dissuadere l’applicazione del provvedimento nei prossimi mesi, le cui modalità auave sono
state demandate dal Governo alle quaro Regioni di confine. A tal proposito solleciamo le Regioni
Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta ed Alto Adige ad aderire alla nostra richiesta di audizione già inoltrata il
2 aprile scorso.
Scendiamo in piazza anche per richiedere che il Governo italiano e i Cantoni svizzeri di confine trovino
un’intesa definiva circa la validità degli elenchi dei Comuni frontalieri, uli al fine di determinare lo status di
“nuovo” e “vecchio frontaliero”. Chiediamo in parcolare che il Governo italiano pres fede all’impegno preso
con il nuovo Accordo fiscale di considerare quali “vecchi frontalieri” tu coloro che hanno già lavorato in un
Cantone di confine tra il 31/12/2018 e il 17/7/2023, vivendo in un Comune posto, in tuo o in parte, entro i
ven chilometri dalla Svizzera (elenco peraltro concordato nel nuovo Accordo amichevole tra Italia e Svizzera
del 23 dicembre 2023).
Desideriamo anche richiedere al Governo italiano di procedere con il decreto auavo per il pagamento della
NASPI senza limitazioni per i primi tre mesi, come da impegno sooscrio con il MEF nel memorandum
d’intesa del dicembre 2020. Sempre in linea con tale memorandum, chiediamo inoltre di riaprire la
discussione sul telelavoro per individuare modalità più cogen alla condizione di quei lavoratori e quelle
imprese che, soprauo a valle della pandemia, ne fanno un uso significavo.
A dieci mesi dall’approvazione della legge 83/23 è giunta l’ora di dare auazione anche alle par non
streamente fiscal, urge quindi convocare il tavolo interministeriali allo scopo, tra gli altri, di definire uno
statuto del lavoro frontaliero che dia finalmente una veste giuridica al lavoro di fronera. Il tavolo, costuito
nel luglio scorso, non è mai stato convocato malgrado molte nostre sollecitazioni;
La manifestazione, come deo, vedrà la presenza anche dei sindaca svizzeri. I recen da dell’Ufficio
federale di stasca, ci dicono infa che il salario mediano dei frontalieri in Ticino è del 20% in meno di quello
dei residen, mentre nel resto della Svizzera queste differenze non si registrano. L’occasione sarà quindi ule
per rimarcare quelle che sono le reali cause che generano il dumping salariale, del quale i frontalieri non sono
la causa, bensì le vime, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori residen. In Svizzera assisamo infa ad una
progressiva messa in discussione della contraazione colleva in favore di interessi imprenditoriali senza
regole. Eppure è proprio nei seori sprovvis di contra collevi che si manifesta il fenomeno del dumping
salariale, presente in modo molto minore nei compar economici dove vige da tempo una solida tradizione
contrauale.
CGIL, CISL, UIL, UNIA, OCST, SYNA
Milano/Lugano/Coira/Briga
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