Requiem del Lavoro nella Pubblica Amministrazione

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Requiem del Lavoro nella Pubblica Amministrazione

Mar, 05/03/2024 - 14:48
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Un dato sintomatico di criticità e foriero di ingiustizia: il Palazzo di Giustizia di Sondrio soffre una carenza di personale del 40%.

Il segretario generale della UILPA di Sondrio, Carlo Romano, continua con il suo viaggio di assemblee nelle Pubbliche Amministrazioni. “Ormai siamo al requiem”.

Tutti gli Uffici delle Amministrazioni dello Stato sono ormai vuoti. Vuoi per applicazione di smart working o smart home, che comunque ha dato dimostrazione di flessibilità nonché di produttività costante. Ma, soprattutto per la carenza cronica di personale.

O per mancata sostituzione ai pensionamenti nel corso degli ultimi trent’anni, non attivando procedure di selezione e reclutamento o per motivazioni più attuali: non attrattività del lavoro pubblico, e assegnazioni in luoghi diversi e distanti dalle proprie relazioni accompagnate da assenza di economie deflattive della parca retribuzione del Dipendente pubblico.

Una Pubblica Amministrazione è viva quando da risposte alle Persone, ed uno Stato esiste quando la sua Pubblica Amministrazione è efficiente e dà risposte alla Persone che non devono subire sudditanza burocratica o di mancato servizio, pertanto inefficienza.

La Pubblica Amministrazione è l’ossatura di uno Stato moderno, democratico e solidaristico. Dove le regole non devono essere la ragnatela, che in molti casi anche all’occhio troviamo negli Uffici Pubblici, ma che in senso lato agguanta il cittadino nella rete con difficile uscita, o se va bene affrontare un labirinto con una uscita faticata. Questo rappresenta la necrosi di uno Stato di diritto. Dove le regole saltano, finisce che il don Rodrigo di turno, possa spadroneggiare sul futuro delle persone.

Varie sono state le riforme annunciate dalla politica e dai vari Governi in carica, ma nulla è mai successo di concreto.

Semplici e pragmatiche devono essere le risposte: reclutamento, definizione delle competenze, adeguatezza degli stipendi.

Carlo in assemblea dice: “voglio essere provocatorio è per semplicità proporre una soluzione che scuote. Gli organici suddivisi su regioni o, meglio, per Uffici distribuiti sui territori, hanno dei numeri in termini di risorse umane addetti, questi dovrebbero essere costruiti con omogeneità geomorfologica, nonché sul bacino di popolazione che insiste su un determinato territorio. Detto ciò, lo Stato finanzierà gli stipendi per dette unità. Semplifico: se in un ufficio sono previsti 50 addetti, ma in realtà sono assegnati in 20, vorrà dire che divideranno la quota di 50 per i 20 assegnati, nonché viceversa se saranno 80 divideranno la quota 50 per gli 80.”

Il discorso sembra non fare una piega, a carico di lavoro corrispondente economia equivalente.

Ma, ad una questione così semplice preferiamo complicare le risposte.

Altro tema, il welfare. Se ne parla tanto, sostantivo presente e costante in convegni, discussioni e contratti. Risultato? Risponde la voce di Mina: parole parole parole.

Bisogna svolgere azioni concrete, i temi sono gli stessi che da anni mettiamo al centro: abitare, formare, reclutamento costante.

Il Segretario Generale Territoriale UILPA Sondrio

Carlo Romano