VALTELLINESI BRILLANTI ALLA MARCIALONGA STORY
Nonostante le 68 primavere, Angelo ha ancora il guizzo atletico di quando – ragazzino – si scapicollava giù dai prati della sua Valfurva dietro a un allenatore misconosciuto ma con una prospettiva visionaria; quell’allenatore era Benito Moriconi e dal nulla plasmò un gruppo di scalmanati sciatori trasformandoli in disciplinati fondisti e gettando le basi di un movimento che perdura tutt’oggi. La carriera di Angelo si avviò poi sui binari della Nazionale e delle Fiamme Gialle, cogliendo qualche importante successo, ma anche dopo l’abbandono delle competizioni, non ha mai smesso di dedicarsi allo sci (non solo fondo, anche scialpinismo).
Lo ritroviamo al rientro dalla Marcialonga Story, dove ha ripetuto l’exploit di qualche anno fa tagliando per primo il traguardo in compagnia della cugina Antonella Confortola e davanti a oltre 300 fondisti in abbigliamento rigorosamente vintage (tra cui un bormino doc come Arrigo Canclini).
Qual è la ricetta della tua longevità sportiva?
Nel caso della Marcialonga, è il bacio della Soreghina (la signorina che accoglie al traguardo gli arrivi della Marcialonga)! Quest’anno, poi, era particolarmente carina… Scherzi a parte, mi mantengo in forma facendo sempre attività e non ho mai abbandonato gli sci, anche se diventa sempre più dura competere con concorrenti che hanno la metà dei miei anni!
Direi che te la sei cavata più che bene
Grazie alla mia cugina Antonella, con cui abbiamo fatto il percorso praticamente insieme. Mi ha proprio tirato il collo, ma sono riuscito a starle dietro.
Quest’anno la Marcialonga Story ha avuto un cambio di ambientazione, come ti sei trovato?
Benissimo! Solitamente si correva la mattina, quest’anno invece hanno programmato la gara con partenza alle 16:30 e l’arrivo a Predazzo, tutta illuminata, è stato emozionante così come correre mentre il cielo si scuriva. Molto bello e organizzato bene, e poi lungo tutto il percorso la gente ci faceva il tifo e ci scaldava l’animo.
Il tuo coscritto Luciano Bertolina è diventato il tuo portafortuna…
Verissimo. Le volte in cui non mi ha accompagnato, ho sempre mancato il primo posto (anche se ero arrivato comunque nei primi 5, si vede che mi porta bene.
Nei tuoi anni d’oro, hai partecipato anche alla Marcialonga classica
Sì, è una manifestazione che mi piace molto anche se correre i 70 km della classica anziché gli 11 km della Story è un pochino diverso. Nella classica si fa la gara vera e propria, si spinge, si cerca il miglior risultato personale, nella Story è tutto più goliardico.
La tua attrezzature è d’epoca?
Sì, è obbligatorio averla. Gli sci non devono essere posteriori al 1976, anche se ce ne sono di tutti i tipi e di tutte le fogge. Io ne avevo un paio vecchi di legno che uso solitamente per questa occasione, anche se stare dentro nei binari è faticoso perché gli sci di una volta erano più larghi di quelli di oggi. Inoltre, quest’anno indossavo un maglioncino storico: era la prima divisa dello Sci Club Santa Caterina, con i colori sociali azzurro e arancione, che sono rimasti uguali ancora oggi. Un omaggio alla mia terra natale.
Dì la verità: ti stai allenando per le World Winter Master Games del 2024 che si faranno proprio in Valtellina…
Perché no? Potrei chiedere a Moriconi di prepararmi un programma di allenamento… non si sa mai!
Anna
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