SOTTO SILENZIO, C’È UN’ITALIA CHE GIGANTEGGIA

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SOTTO SILENZIO, C’È UN’ITALIA CHE GIGANTEGGIA

Lun, 30/03/2020 - 19:54
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Troppe volte siamo i primi detrattori di noi stessi...

30 marzo 2020

Nonostante tutti i difetti che l’Italia possa avere e i deplorevoli vizi di cui ci possiamo vergognare, non vorrei essere nata in nessun altro paese del mondo. Non in Germania, che dopo le efferatezze del Novecento ha deciso ergersi a giudice insindacabile e intransigente di ogni velleitarismo europeo. Non in Francia, che sconta gli effetti del suo odio-amore con gli irruenti vicini-cugini. Non nei paesi nordici, che dopo aver fatto dell’accoglienza e dell’integrazione il proprio vessillo si chiudono su loro stessi stessi nel loro “splendido isolamento”. Non in Svizzera, che sotto la sua platinata perfezione sa nascondere magagne a volte peggiori delle nostre. Non negli USA, dove il capitalismo raggiunge il suo acme più feroce nell’equazione “ti curo, se paghi”.

In queste settimane, invece, in Italia vedo ovunque (leggendo i giornali o guardando la TV) esempi di un’incredibile umanità e dedizione per il prossimo, di un’arte di arrangiarsi unica da parte di famiglie, imprese e piccoli artigiani, di una teatralità che non è artificiosa ma frutto di uno spontaneo anelito a entrare in empatia con gli altri. E soprattutto vedo un sistema sanitario che – pur biasimato, bistrattato e molte volte infangato – non lascia indietro nessuno e accoglie tutti a porte aperte, senza guardare razza, reddito, status sociale e spesso oltre il limite della proprie capacità umane e professionali. Nel 2019 nella classifica stilata dalla famosa multinazionale Bloomberg sull’efficienza della Sanità nei vari paesi del mondo, l’Italia è risultata 4^ al mondo, quando già nel 2017 si era classificata al 1° posto; e la rivista scientifica The Lancet ci colloca noni su 195 paesi! Insomma, non proprio dei “quaquaraquà”…

Vero che dopo l’emergenza bisognerà necessariamente ripensare, anche alla luce di queste nuove minacce virali, i protocolli e l’organizzazione sanitaria nazionale. Ma attualmente mi sento di dire che l’Italia sta dando lezioni a tutto il mondo per come si è trovata – prima fra tutti i paesi capitalisti – ad affrontare la pandemia e riprova ne è che le misure adottate in Italia sono state pian piano introdotte in tutti gli altri Paesi, nonostante la neghittosità iniziale (quasi sconfinante nell’irrisione). Forse bisognerebbe smettere di “giudicare” un paese solo dal punto di vista della sua tenuta economica e considerare invece quel che può dare e restituire in tutte le altre sue potenzialità.

 

Anna

 

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