Storia di un gemellaggio tra le montagne all’insegna dello sport e della cultura
Alpe d’Huez 1952: Fausto Coppi trionfa nella tappa del Tour che per la prima volta affrontava i “21 virages” della salita ormai leggenda.
Bormio 1953: Il campionissimo vince la tappa, e fa sua la maglia rosa del Giro, dopo aver staccato tutti sui tornanti dello Stelvio mai inseriti prima nel percorso.
Era scritto nel destino l’incontro delle due cittadine montane, che proprio in quegli anni ’50 muovevano i primi passi verso uno sviluppo turistico che le hanno rese celebri come stazioni di soggiorno estivo e degli sport invernali.
Eletto padrino di eccezione del gemellaggio il compianto Fausto Coppi, celebrato all’unisono da italiani e francesi come “il campionissimo”, ci voleva però un altro ciclista che avvicinasse di nuovo Bormio e l’Alpe d’Huez.
Magicamente nel 2004 grazie a comuni conoscenze negli ambienti del Tour e del Giro fu Gianni Motta, vincitore del Giro nel 1963, a favorire l’incontro tra amministratori bormini e francesi.
Nel 2004 infatti la tappa del Giro si concluse a Bormio 2000 con la vittoria in maglia rosa di Damiano Cunego. Ad assistere al trionfo del veronese anche il sindaco di Alpe d’Huez Erich Muller accompagnato appunto da Gianni Motta. In quell’occasione si posero le basi per un nuovo incontro che favorisse la reciproca conoscenza. Quale migliore occasione che seguire la tappa del Tour che in quel 2004 prevedeva “une contre-la montre de legende”, ovvero una cronoscalata sui 14 km da Bourg d’Oisans a l’Alpe d’Huez.
La delegazione bormina, formata da ciclisti, amministratori ed imprenditori, rimase affascinata dalla grandiosità dell’organizzazione del Tour e del seguito che, per la più importante e bella tappa della “gran boucle”, stimava la presenza di 1 milione di persone distribuita sui 21 tornanti stadio naturale delle imprese ciclistiche.
Questi incontri preparatori furono più che positivi gettando le basi per la sigla del patto di gemellaggio che ha avuto due momenti paralleli nel 2005. Nella primavera di quell’anno infatti la delegazione bormina, guidata dalla vicesindaco Monica Fumagalli ha firmato il protocollo di gemellaggio a l’Alpe d’Huez con l’impegno di favorire gli scambi di cittadini, associazioni in tutti gli ambiti culturali, sociali e imprenditoriali. In quei giorni invernali si sono potute provare anche le piste del comprensorio francese che culmina al Pic Blanc a 3300 m slm.
In precedenza vi furono delle visite a Bormio del sindaco Eric Muller e di altri amici francesi in occasione dei Campionati Mondiali del 2005. La firma del gemellaggio fu riconfermata ad ottobre a Bormio dove fu Guy Auvergne, vicesindaco di Alpe d’Huez a siglare con il sindaco Renato Pedrini “il patto di amicizia europeo”.
Era il momento di cominciare a concretizzare il “patto” e per il tramite di Marie-Therese Cleau, l’attivissima presidente del Comitato di Gemellaggio di Alpe d’Huez che conta una ventina di entusiasti componenti, furono organizzate le “giornate italiane a l’Alpe d’Huez” nel 2006. Il comitato reparti di Bormio, i commercianti di ABC, i cuochi dell’Alta Valtellina proposero una versione da “esportazione” delle attività di accoglienza che ogni settimana gesticono a Bormio nella stagione turistica. Oltre al divertimento della reciproca conoscenza di persone e prodotti, molte massaie francesi hanno appreso l’arte della preparazione dei pizzocheri.
Sempre nell’estate del 2006 fu la prima di tante volte della Filarmonica Bormiese che si esibì nella chiesa di Notre Dame de Neige dotata di un’acustica eccezionale che ospita una celebre stagione musicale grazie anche all’originale organo monumentale a forma di mano levata al cielo.
La Filarmonica da quel 2006 è ospite fissa ogni 2 anni, alternandosi al Tour che fa tappa a l’Alpe d’Huez ogni 2 anni appunto, alla Festa de la St. Anne in luglio. Il pubblico che segue la Filarmonica è un po’ inferiore a quello che segue la corsa ciclistica, ma l’entusiasmo è lo stesso e la domenica mattina la Festa al paesino di Huez è allietata da esibizioni congiunte con gruppi folcloristici francesi.
Nell’ambito musicale da ricordare poi il concerto del 2007 del pianista bormino Paolo Valcepina, in quell’epoca agli esordi e ora professore universitario in Cina.
Anche a Bormio vi sono state alcune visite di piccoli gruppi francesi che durante le stagioni invernali hanno sciato sulle piste del Vallecetta oltre che “passare le acque”, come si sarebbe detto un tempo, alle Terme di Bormio. Le società degli impianti SIB di Bormio e SATA de l’Alpe d’Huez hanno riconfermato anche questo anno l’accordo che prevede 6 giorni gratis nella stazione gemella ai possessori di uno skipass stagionale.
Nell'autunno 2012 un numeroso gruppo di “meno giovani” francesi de l’Alpe ha fatto visita a Bormio tornando entusiasti dall’esperienza.
Da sottolineare lo scambio scolastico durante il mese di maggio 2015 di 28 bambini dell'Alpe d'Huez, frequentanti la quarta e la quinta elementare, ospiti dei loro coetanei bormini che, guidati dalle maestre Flavia Curotto, Emiliana Giacomelli e Mary Sosio, erano stati a loro volta in Francia a fine marzo. Originale il dono che gli studenti francesi hanno portato a Bormio: si tratta di un libretto che ricostruisce la storia e la geografia dell'Alpe d'Huez attraverso stemmi dei diversi quartieri del paese, realizzati ex novo sull'esempio degli storici simboli di reparto bormini.
Altri progetti in fieri hanno come obiettivo di unire ancor più strettamente le manifestazioni sportive a partire dalle due granfondo ciclistiche internazionali quali la celeberrima “Marmotte” e la più giovane Stelvio-Santini. Si sta altresì pensando a reciproche ospitalità di mostre pittoriche e culturali della vita e della storia delle montagne (la storia della metallurgia: da noi ci sono importanti miniere d'argento, mentre nel Bormiese so essere molto antica e documentata l'attività estrattiva del ferro).
Anche la storia più recente avvicina le due città montane: sia nei dintorni dell’Alpe d’Huez che di Bormio si sono svolte significative azioni della guerra di liberazione dal nazifascismo. Nel 2018 e nel 2019 giovani ed anziani di Bormio e Alpe d’Huez si sono incontrati per ricordare i giovani europei che combatterono, spesso a prezzo della vita, per una nuova Europa libera e pacifica (https://www.iisalbertibormio.edu.it/pagina.asp?id=524).
In occasione dei 50 anni dai giochi olimpici di Grenoble a l’Alpe d’Huez si è organizzata una mostra di immagini dedicata agli olimpionici bormini in cui spicca la campionessa Deborah Compagnoni plurimedagliata proprio in Francia nel 1992.
Sono tantissime le iniziative pronte ad essere di nuovo forgiate nella fucina del gemellaggio e tutti siamo convinti, grazie a forze nuove, che lo stesso possa travalicare i decenni e chissà i secoli nella comune patria europea.
Arrigo Canclini
comitato di Gemellaggio Bormio-Alpe d’Huez
Foto di copertina: la Filarmonica Bormiese a Alpe d'Huez
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